Assoelettrica dice la sua sulla polemica Antitrust-Terna

 La rete elettrica italiana si è sviluppata e continua a svilupparsi in maniera fin troppo rallentata; non si tratta di un problema marginale, tanto è vero che è stato posto all’attenzione proprio oggi da Assoelettrica, l’associazione nazionale che raggruppa imprese, produttori, acquirenti e grossisti del settore in questione. Secondo il numero uno dell’ente, Chicco Testa, la polemica esiste da tempo, ma bisognerà discutere in maniera approfondita su chi sia che deve pagare per il ritardo a cui si sta facendo riferimento. Testa ha poi aggiunto che finora gli unici che hanno subito le peggiori conseguenze di tutto questo sono stati i consumatori e le aziende elettriche.

L’intervento giunge a commento del dibattito che sta coinvolgendo l’Autorità Garante delle Concorrenza e del Mercato (Antitrust) e Terna, incentrato sul meccanismo sanzionatorio che potrebbe essere introdotto per i ritardi nelle infrastrutture. Il presidente di Assoelettrica ha anche assicurato di non avere intenzione di alimentare la discussione a tutti i costi, più che altro la polemica degli ultimi giorni meritava un chiarimento di tale tipo. Secondo l’Authority, Terna, spa romana attiva nella trasmissione dell’energia elettrica, sarebbe in ritardo per quel che concerne il completamento della rete italiana, di conseguenza sarebbe opportuna una sanzione adeguata.

Secondo la stessa Terna, invece, gli impegni sono stati rispettati, ma comunque il bastone e la carota non devono essere utilizzati dall’Agcm, ma dall’Aeeg (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas). È netta l’impressione che non si tratterà degli ultimi interventi e precisazioni in questo senso. Di certo, è necessario un incontro tra le parti interessate, in quanto i consumatori italiani non possono sopportare di essere l’unica parte che paga per colpe e responsabilità non sue. I costi crescenti e difficili da comprendere che si sono generati nello sviluppo della rete elettrica non possono che riflettersi sul relativo mercato, se l’Antitrust non può intervenire, allora l’Autorità Energetica deve battere un colpo.

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