Fallimento Richard Ginori

 La lunga crisi economico finanziaria italiana ed europea ha prodotto una nuova vittima illustre: è la società Richard Ginori, uno dei brand più noti, all’interno della Penisola, nel settore dei prodotti in ceramica, e non solo. Vero e proprio sinonimo di qualità per ben più di qualche decennio, in grado di divenire tra i marchi più diffusi all’interno delle case degli italiani (dalla cucina al bagno), la società si è avviata verso l’ultima fase della sua storia.

Il Tribunale di Firenze, chiamato a pronunciarsi sull’eventuale ammissibilità dell’azienda al concordato preventivo, ha dichiarato il fallimento della compagine. “La liquidazione della storica azienda di porcellane, che ha sede a Sesto Fiorentino, iniziata scorsa primavera. Il bilancio consuntivo relativo al 2011 aveva infatti evidenziato perdite piu’ alte rispetto al capitale sociale” – ricorda l’Agi in una nota a mezzo stampa (vedi anche Vendita all’asta quota Sea).

Di qui, il collegio dei liquidatori ha cercato di percorrere la strada del concordato preventivo, al fine di evitare l’estremo fallimento. “Un soggetto, ovvero la cordata formata dalle aziende Lenox e Apulum, era stato anche individuato” – ricorda ancora l’Agi – “Un centinaio di lavoratori della Ginori sul totale dei 314 che, da agosto, si trovano in cassa integrazione”, nella speranza di ultime clamorose e positive sorprese aveva insediato un presidio (organizzato dai Cobas) dinanzi al Palazzo di Giustizia di Firenze.

Purtroppo per i lavoratori e per tutti gli stakeholders del business societario, tuttavia, le buone novelle non sono arrivate. Ne è conseguita la dichiarazione di fallimento, e la triste conclusione di oltre 3 secoli di porcellane italiane. Il mondo industriale della Penisola va così a perdere un glorioso pezzo, spesso protagonista delle innovazioni e portavoce della qualità made in Italy. Il 2013 ha così già prodotto la sua prima vittima illustre, in grado – presumiamo – di fare da apripista ad altri nomi eccellenti dell’industria tricolore (vedi anche Le novità del Decreto Crescita sui fallimenti).

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