Le difficoltà finanziarie di Vianini Lavori

 Vianini Lavori, una delle tante spa che fanno parte del gruppo Caltagirone, ha dovuto fare i conti con nove mesi davvero difficili in questo 2012: si tratta, nello specifico, del periodo compreso tra gli scorsi mesi di gennaio e settembre, un arco temporale in cui l’utile netto della compagnia romana si è addirittura dimezzato. Entrando maggiormente nello specifico, il dato in questione si è attestato a quota 10,4 milioni di euro, mentre nello stesso periodo di un anno fa si erano sfiorati i ventisei milioni per la precisione. Allo stesso tempo, i ricavi totali sono passati da 197,8 a 164 milioni di euro, senza dimenticare un altro declino piuttosto consistente, vale a dire quello del margine operativo lordo (il cosiddetto Ebitda in gergo anglosassone), calato da 11,8 a 4 milioni di euro.

Quali sono gli altri numeri che destano le maggiori preoccupazioni? Non si possono dormire sonni tranquilli nemmeno con la posizione finanziaria netta, ormai pari a venticinque milioni di euro (alla fine del 2011, al contrario, si erano superati i settanta milioni). Si tratta di riduzione che hanno motivi ben precisi: anzitutto, si è provveduto a trasformare un finanziamento soci ad apporto di capitale in una società che è partecipata e questo per diversi effetti.

In particolare, bisogna sottolineare quello degli investimenti netti nelle partecipazioni in società che sono quotate in Borsa. Non si devono dimenticare, inoltre, la distribuzione dei dividendi e il fabbisogno di cassa che scaturisce dalla gestione di tipo operativo. Tra l’altro, il mercato di riferimento è in una crisi molto grave, dato che si sono ridimensionate in maniera netta le risorse pubbliche disponibili per concretizzare gli investimenti stessi. Lo scenario è dunque molto chiaro e non lascia adito a dubbi: il gruppo sta focalizzando la propria attenzione sul completamento delle commesse già avviate, oltre agli interventi che sono stati acquisiti nel portafoglio dei lavori.

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