In calo le compravendite immobiliari del mare

 È tempo di estate e le rilevazioni di Tecnocasa non potevano che essere più azzeccate: in effetti, la celebre compagnia ha esaminato nel dettaglio il secondo semestre dello scorso anno (il periodo di tempo che è compreso tra i mesi di luglio e dicembre), cercando di capire in che modo si è evoluto il mercato immobiliare del mare. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è subito da dire che il calo di questo settore è stato molto vicino ai tre punti percentuali, un rallentamento evidente delle compravendite che può essere spiegato con le riflessioni più lunghe che in questo preciso momento storico gli acquirenti si concedono.

Tra l’altro, bisogna anche rilevare come il budget medio che è a disposizione di questi soggetti non riesce più a essere superiore ai 300mila euro. In aggiunta, l’Imposta Municipale Unica (Imu) ha influito enormemente sul risultato in questione, facendo aumentare le preoccupazioni relative alle abitazioni di lungo periodo. Dal punto di vista geografico, poi, i prezzi più uniformi sono stati senza dubbio quelli delle regioni centrali del nostro paese. Ad esempio, la variazione in calo relativa all’Abruzzo è stata pari al 3,5%, con la provincia di Pescara che ha fatto registrare il declino più evidente.

Forti contrazioni vi sono state anche nel Lazio, con la provincia di Roma a farla da padrona, mentre in Toscana i valori hanno retto bene, in particolare gli immobili situati sul lungomare. D’altronde, con meno stranieri che domandano un immobile in questo periodo dell’anno, non si possono certo attendere dei risultati migliori. Scendendo invece nelle regioni meridionali, c’è da dire che in Campania il ribasso è stato più forte che altrove (6,8 punti percentuali in meno), ma anche il Molise non è stato da meno. In Puglia, infine, i tre punti percentuali che sono stati persi riflettono le pessime performance di provincie importanti come Lecce e Foggia.

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