BCE, prestito record da 529,5 milliardi di euro

 L’esito del secondo round della maxi operazione della Banca centrale europea, denominata Ltro, è stato leggermente superiore alle aspettative: 529.500.000.000 (713 miliardi di dollari) rispetto alle previsioni degli analisti, di circa 500 miliardi di euro. Nella precedente, risalente al mese di dicembre, erano stati iniettati 489 miliardi di euro.

Questa volta, le banche in Europa che hanno ottenuto il finanziamento a basso costo offerto dalla BCE sono state 800, contro le 523 dell’ultima volta, segno evidente che l’inizale stigma intorno alla straordinaria operazione, è stato alla fine rimosso. Le banche spagnole e italiane, i maggiori acquirenti in occasione della scorsa operazione, hanno usato le partecipazioni delle loro obbligazioni sovrane come garanzia. Questo ha contribuito a ridurre i rendimenti dei titoli sovrani, che minacciavano di rimanere a livelli insostenibil rendendo impossibile la restituzione del debito. HSBC, la belga Dexia, l’austriaca Erste Group, e le spagnole Banco Bilbao e CaixaBank hanno dichiarato di aver attinto ai fondi Ltro. 

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Chi è il Super Mario dei rendimenti italiani?

 Mario Monti o Mario Draghi? A chi il merito di saper domare i rendimenti dei titoli italiani?

E’ incredibile come le cose possano cambiare in soli un paio di mesi. A novembre i rendimenti sui titoli italiani erano balzati a livelli insostenibili mentre i problemi in Grecia, Irlanda e Portogallo affioravano l’uno dopo l’altro e le tensioni sui mercati finanziari sembravano ogni giorno acuirsi.

Ma ora, nonostante si parli di un possibile default greco, i tassi non hanno registrato pericolose e allarmanti impennate. In effetti i rendimenti sui titoli italiani a 10 anni sono scesi a circa il 5,50%, il livello più basso dal settembre 2011!

Potrebbe essere che il fascino di Mario Monti stia facendo realmente presa sugli investitori? Questo è ciò che alcuni guru economici sostengono e rilevano: dall’insediamento del Primo Ministro tecnocrate l’andamento dei tassi ha mutato la propria tendenza, allontanandosi dalla temuta soglia di guardia del 7% e diminuendo sensibilmente.

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Tesoro colloca oltre 7 mld di euro. Tassi in calo

 L‘Italia, la quarta nazione più indebitata del mondo, deve rimborsare o rifinanziare circa 90 miliardi di euro di debito in scadenza tra febbraio e aprile. Nonostante le persistenti preoccupazioni degli investitori sullo stato delle finanze pubbliche, i rendimenti dell’asta di Lunedì si attestanto ad un livello di quasi un punto percentuale più basso rispetto a quello toccato un mese fa.
La domanda è stata trainata principalmente dagli investitori nazionali, mentre gli operatori internazionali sembra abbiano preferito esercitare più cautela, in attesa di una soluzione duratura alla crisi del debito sovrano europeo. Buon risultato dunque, sostanzialmente in linea con le attese, che riflette una situazione di miglioramento per il mercato dei titoli italiani.
L’Italia è stata in grado, senza difficoltà, di collocare 7,47 miliardi di euro di titoli di debito con tassi nettamente inferiori, soprattutto sulle scadenze a 5 e 10 anni. Tale risultato, secondo la Banca d’Italia e gli analisti, confermerebbe un parziale allentamento delle tensioni sui mercati.

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