Contante, nuova stretta a gennaio 2022

Con l’arrivo del 2022 arriva anche la nuova stretta del Governo sui pagamenti in contante: dal 1 gennaio il tetto imposto scenderà dagli attuali duemila a mille euro. Queste limitazioni, ricordiamolo, fanno parte di quelle previste dal decreto fiscale approvato nell’estate del 2020 nel corso del governo Conte-bis.

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Web tax, dazi sospesi per Italia in attesa di compromesso?

Dazi sospesi per l’Italia ed altri 5 paesi europei al fine di trovare un compromesso sulla web tax da parte degli americani? E’ di certo quello che viene da pensare venendo a conoscenza della decisione presa da Joe Biden di sospendere la nuova tassazione che avrebbe dovuto colpire presto il nostro paese in merito alle esportazioni.

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Come cambia la nuova Imu

Continua a tenere banco nella politica italiana, sopratutto per quel che riguarda il campo tasse, la questione dell’Imu. Il governo sta cercando di studiare a fondo diverse possibilità che possono portare a modificare la tassa dell’Imu ed agevolare in questo modo i diversi cittadini.

Si tratta come sempre di un lavoro alquanto complicato e pesante, ma sicuramente ci sarà una nuova Imu. A tal proposito, lasciando da parte i suggerimenti dei notai per migliorare l’Imu, arriva la nuova proposta del ministero dell’Economia e delle Finanze fatta alle forze politiche che riguarda diverse soluzioni e qualsiasi verrà presa in considerazione chiaramente sarà attivabile dal 2014.

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Fondo taglia tasse 2013

 Proseguono i lavori per arrivare all’attivazione del fondo taglia-tasse per imprese (in proposito, qui gli ultimi dati sulle sofferenze delle imprese italiane) e famiglie nel 2013. L’idea è insomma quella di anticipare di un anno la data di decorrenza dello stanziamento per ridurre il carico fiscale a danno degli italiani. La matassa sembra essere ancora lunga da sbrogliare, ma le intenzioni del governo – complice il pressing subito dalle parti politiche – sembrano essere quelle di licenziare un provvedimento in grado di anticipare le precedenti tempistiche.

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Fisco in soccorso di Goldman Sachs

 Goldman Sachs ha chiuso lo scorso anno con utile netto pari a 4 miliardi di sterline, a fronte dei quali sono stati versati 4 milioni di tasse. Una proporzione irrisoria rispetto alla redditività generata dai business di Goldman Sachs, che tuttavia cela una situazione perfettamente legittima e regolare, visto e considerato che alcune norme dell’ordinamento fiscale inglese permetterebbero alla filiale britannica della banca d’affari di poter differire oltre il 99% dell’imposta dovuta. Una evoluzione criticatissima dai labour, che l’hanno definita “moralmente ed eticamente sbagliata”.

Ma andiamo con ordine: Goldman Sachs International gestisce alcuni uffici a Londra dove lavorano quasi 6 mila persone. Nel 2011, per l’utile maturato in territorio di Sua Maestà, la banca dovrebbe pagare più di 420 milioni di sterline di imposte. Tuttavia, ha scelto di rinviare oltre il 99% dgli utili (418 milioni di sterline) al prossimo futuro, sfruttando una disposizione sancita dall’ordinamento fiscale britannico.

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Spagna, tutto pronto per la stagione delle tasse

 Il nuovo primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato un corposo piano di riduzione del deficit per circa 14,9 miliardi di euro: un provvedimento che l’esecutivo ha affermato essere frutto della drammatica situazione nella quale vertono le finanze nazionali, e che dovrebbe permettere al Paese di compiere i primi, importanti passi verso un riequilibrio dei conti pubblici, che sono finiti ben al di là dei confini ammessi dalle previsioni dell’Unione Europea.

Il deficit di bilancio nel 2011 dovrebbe infatti aver toccato gli 8 punti percentuali di Prodotto Interno Lordo, divenendo anticamera per l’introduzione di nuove tasse per circa 6 miliardi di euro, e per una riduzione della spesa intorno agli 8,9 miliardi di euro, come confermato dalla portavoce Soraya Saenz de Santamaria durante una conferenza stampa recentemente tenutasi a Madrid.

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