Disoccupazione record in Eurozona

 La disoccupazione in zona euro è salita al suo livello più alto da quando la moneta unica è stata introdotta. Questo è quanto hanno messo in luce i dati rilasciati Martedì, all’indomani delle promesse fatte dai leader europei a Bruxelles in materia di  di lavoro. La creazione di milioni di nuovi posti dovrebbe infatti rappresentare oggi la prioritò rilanciare un’economia europea stagnante e sull’orlo della recessione.

Il tasso di disoccupazione destagionalizzato, tra i 17 paesi che condividono l’euro, è balzato al 10,4 per cento nel mese di dicembre, secondo quanto riportato dall’Ufficio di statistiche europeo, l’Eurostat. Si tratta del livello più alto dal giugno 1998, prima dell’introduzione dell’euro, avvenuta nel 1999.

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Spagna, tutto pronto per la stagione delle tasse

 Il nuovo primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato un corposo piano di riduzione del deficit per circa 14,9 miliardi di euro: un provvedimento che l’esecutivo ha affermato essere frutto della drammatica situazione nella quale vertono le finanze nazionali, e che dovrebbe permettere al Paese di compiere i primi, importanti passi verso un riequilibrio dei conti pubblici, che sono finiti ben al di là dei confini ammessi dalle previsioni dell’Unione Europea.

Il deficit di bilancio nel 2011 dovrebbe infatti aver toccato gli 8 punti percentuali di Prodotto Interno Lordo, divenendo anticamera per l’introduzione di nuove tasse per circa 6 miliardi di euro, e per una riduzione della spesa intorno agli 8,9 miliardi di euro, come confermato dalla portavoce Soraya Saenz de Santamaria durante una conferenza stampa recentemente tenutasi a Madrid.

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Spagna, salari minimi invariati nel 2012

 Il nuovo governo spagnolo guidato dal premier Rajoy (di cui abbiamo parlato pochi giorni fa circa la volontà di accorpare le giornate di feste infrasettimanali al weekend) ha dichiarato ai sindacati di voler di fatto congelare i salari minimi per il 2012, lasciandoli a quota 641 euro: si tratta di una delle tante azioni che l’esecutivo iberico sta cercando di licenziare al fine di tagliare spese e gestire in tal modo l’elevatissimo deficit che rischia di compromettere in maniera definitiva le finanze pubbliche del Paese.

Ad ogni modo, la notizie è circondata da un alone di mistero piuttosto evidente. Mentre infatti le parti sindacali continuano a ribadire la veridicità del dato, avendo colloquiato con portavoce dell’esecutivo, dalle parti del governo di Mariano Rajoy si cerca di evitare il confronto con i media: un’assenza di commenti che fa pensare che l’annuncio ufficiale sia comunque alle porte, con probabile sofferenza delle parti sociali.

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La Spagna fa festa (ma solo il lunedì)

 Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato che – tra i primi provvedimenti del suo esecutivo, vi sarà anche lo slittamento dei giorni festivi infrasettimanali al lunedì, con decorrenza dal 2012. La motivazione è semplice, e non è nuova nemmeno per i nostri confini (anche in Italia si discusse, per poi abortirla, di una simile proposta): cercare di favorire la competizione delle imprese, evitando ponti dannosi per la produttività e per i consumi.

In Italia, come abbiamo appena ricordato, una simile idea non è mai stata portata a serio compimento. Probabilmente – riteniamo – poiché l’iniziativa non è stata presentata per quella che era, ma è stata invece paventata come una “rivoluzione” all’interno del calendario delle festività dei lavoratori italiani, che invece da un simile provvedimento avrebbero potuto trarre anche qualche vantaggio.

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