Le remunerazioni dei manager Pirelli nel 2012

 Poco più di tre milioni di euro: è questo l’importo della remunerazione ricevuta lo scorso anno da Marco Tronchetti Provera, numero uno e amministratore delegato di Pirelli. I 3,083 milioni a cui si sta facendo riferimento non sono altro che quanto pagato dalla società milanese per le due importanti cariche ricoperte: per una larghissima fetta (la quasi totalità per la precisione), si sta parlando di compensi fissi. Le altre retribuzioni dei top manager sono piuttosto lontane da tale cifra, visto che Vittorio Malacalza e Alberto Pirelli, entrambi vicepresidenti del gruppo lombardo, hanno ottenuto rispettivamente 431mila e 952mila euro.

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Previsioni Pirelli 2013

 Pirelli ha elaborato nuove previsioni sul 2013. Un anno che si preannuncia contraddistinto da uno scenario macroeconomico stagnante per il vecchio Continente, e con un ritmo di crescita che dovrebbe non esser eccedente il 3 per cento per i Paesi a rapido sviluppo economico, mentre dovrebbe confermarsi oltre l’8 per cento per la Cina. Il mercato mondiale degli pneumatici car – afferma Pirelli – è previsto in crescita del 2,5% (circa 1,347 milioni di pezzi) grazie allo sviluppo del segmento Premium che continua a crescere ad un tasso almeno triplo (oltre +7%) rispetto a quello residuale.

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Tronchetti Provera rompe patto con Malacalza

 Marco Tronchetti Provera ha disdetto il patto parasociale su Gpi con il gruppo Malacalza, dando così ufficialmente il via a una nuova, ennesima tappa nella lunga strada che sta deteriorando i rapporti all’interno della gassia utile per controllare le società a monte di Pirelli. La situazione creatasi nella rete di relazioni riconducibili a Tronchetti Provera va così a rendersi ancora più complessa, sebbene la decisione della rottura del patto non sia certamente una sorpresa.

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Risultati Pirelli primi nove mesi 2012

 Pirelli ha pubblicato l’ultima trimestrale, consolidando in tal modo i risultati dei primi nove mesi dell’anno. Nel periodo, l’utile netto è cresciuto del 22,7 per cento a 308,3 milioni di euro rispetto ai 251,3 milioni registrati nello stesso periodo del 2011. Un dato pertanto in deciso sviluppo, che tuttavia risulta essere inferiore a quanto stimato da Equita e da Banca Akros, che attestavano una crescita ancora maggiore, rispettivamente a 318 milioni e 313 milioni. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono stati i risultati di maggior rilievo nel periodo considerato.

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Aumento capitale Gpi

 Gpi, la holding di controllo della Camfin e, pertanto, di Pirelli, ha approvato un processo di ricapitalizzazione fino a un massimo di 45 milioni di euro. Una decisione assunta nonostante il precedente parere contrario della famiglia dei Malacalza, rivali di Tronchetti Provera, i quali avrebbero invece voluto un aumento più corposo, fino ad almeno 100 milioni di euro, al fine di ripianare anche i debiti della Camfin. Invece, la holding di controllo di Pirelli ha optato per il lancio di un bond da 170 milioni, convertibile nel 3 per cento di azioni.

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Pirelli dovrebbe annunciare risultati in calo per il 2011

 La data del prossimo 8 marzo sarà fondamentale in casa Pirelli per la convocazione del nuovo consiglio di amministrazione: non si tratta, infatti, di un cda qualunque, bensì di quello che sarà chiamato ad analizzare nel più completo dettaglio i conti e i risultati finanziari che sono stati conseguiti nel corso del 2011. Non si nutrono al momento grandi preoccupazioni, anzi gli analisti hanno affermato che il margine operativo dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile, ma si sa anche che i volumi complessivi dovrebbero anche essere caratterizzati da una sostanziale debolezza. Anche l’utile netto della compagnia celebre per i suoi pneumatici e per il real estate non dovrebbe essere intaccato in maniera negativa.

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Pirelli, nove mesi ad alta redditività

 Corrono davvero veloci i pneumatici di Pirelli: la società milanese ha reso infatti noti i dati aziendali relativi ai primi nove mesi di quest’anno mettendo in luce una redditività piuttosto interessante. Nello specifico, il periodo di tempo compreso tra gli scorsi mesi di gennaio e settembre è stato caratterizzato da un utile netto superiore ai 251 milioni di euro, un dato che rappresenta un progresso importante rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (ben il 56,8% in più), mentre il risultato operativo che è stato conseguito a seguito degli oneri di ristrutturazione è stato protagonista di una crescita di quasi quarantasette punti percentuali (nel dettaglio, si è trattato di un +46,8%), con oltre 451 milioni di euro nel complesso.

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