Expedia taglia 3 mila posti di lavoro

Expedia taglia 3 mila posti di lavoro: una delle aziende più importanti del settore turistico online decide di contenere i costi e di farlo in modo netto. Quel che viene da chiedersi è: si tratta di una decisione presa anche in concomitanza con l’emergenza dettata dal Coronavirus?

Coronavirus possibile colpevole?

Una domanda lecita da porsi se si pensa all’effetto che l’epidemia di Coronavirus in Cina e i diversi focolai nel mondo, tra i quali quelli in Italia, stanno avendo sull’economia e sul turismo: anche a voler prendere in considerazione solo la situazione italiana, si parla di crolli nelle prenotazioni che spesso raggiungono il 70%. Un impatto che non si scarica solamente sulle strutture alberghiere e sui ristoranti ma che colpisce in modo netto anche coloro che si occupano di organizzare il viaggio in qualsiasi forma.

È probabile quindi che la decisione presa da Expedia sia almeno parzialmente legata all’emergenza sanitaria in atto: in fin dei conti settimane fa aveva fatto sapere che non avrebbe condiviso previsioni sul proprio bilancio di esercizio relativamente all’impatto potenzialmente derivante dal Coronavirus per evitare di alimentare possibili conseguenze.

Perché sono avvenuti i licenziamenti

I 3 mila posti di lavoro chiamati in causa in questo frangente sono pari al 12% dell’intera forza lavoro di Expedia che contava lo scorso 31 dicembre su 25.400 impiegati: tutte risorse legate al servizio principale ma anche i diversi brand ad esso collegati come Home Away, Hotels.com e altri. Hanno spiegato dall’azienda attraverso una mail inviata ai dipendenti e resa nota da Reuters:

Stiamo annunciando la nostra decisione di ridurre ed eliminare alcuni progetti, attività, team di lavoro e ruoli in modo da snellire e ottimizzare la nostra organizzazione.

A quanto pare i manager si sarebbero resi conto di un andamento “indisciplinato” nella crescita di Expedia e dei suoi siti collegati: un atteggiamento ritenuto poco favorevole al mantenimento dei risultati positivi che il portale è sempre riuscito ad assicurarsi fino al 2019, anno che ha mostrato di essere il primo davvero deludente dal punto di vista economico. Insomma, l’azienda si sarebbe sottoposta a una importante autocritica che l’ha condotta a rivedere la gestione del lavoro e la qualità di vita dei dipendenti messa a dura prova da una organizzazione definita addirittura “sclerotica”.

Da quel che si è appreso i tagli riguardano anche 500 persone di stanza presso il quartier generale di Seattle, fulcro principale dell’attività di Expedia che senza dubbio ha deciso di tagliare in modo serio le sue spese.

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