Campari mette in vendita Averna e altri marchi storici

Campari ha deciso di mettere in vendita tre dei suoi più importanti brand storici italiani: Averna, Braulio e il mirto Zedda Piras. Cerchiamo di capire come si è arrivati a questo punto.

La decisione di Campari

Quella che è emersa è davvero un’indiscrezione importante sul futuro del portafoglio di bevande di Campari. Secondo il Corriere della sera e altre fonti rilevanti parliamo di un fatturato generato di circa 80 milioni di euro. Solo per questi marchi del gruppo Campari.

Perché l’azienda avrebbe deciso in tale senso? Tutto rientrerebbe nel piano strategico voluto dal nuovo amministratore delegato, Simon Hunt, che punta a semplificare il portafoglio dell’azienda. Campari, infatti, possiede oltre settanta marchi e molti di questi non rientrano più nella sua visione di lungo termine.

L’idea è concentrarsi sui marchi tipici con maggior potenziale di crescita ponendo quelli che non vengono considerati come strategici in vendita. Ora per quel che riguarda Campari, senza dubbio Averna è un amaro siciliano molto conosciuto. E’ caratterizzato da una storia antica e da um sapore agrumato apprezzato.

Il gruppo ha acquisito Averna (insieme ad altri marchi) già alcuni anni fa, facendo leva sul suo valore tradizionale e sul suo posizionamento nel segmento degli amari digestivi. Braulio, invece, è un amaro valtellinese di montagna nato grazie a un farmacista botanico nel XIX secolo. La sua ricetta è segreta.

Possibile rilancio dei marchi venduti

il mirto Zedda Piras proviene invece dalla Sardegna ed è una bevanda liquorosa ottenuta dalle bacche di mirto. A cosa porta la vendita di questi tre specifici marchi? Senza dubbio a lvello finanziario si otterrebbe la liberazione di risorse per ridurre il proprio debito e spostare investimenti su asset migliori sia per crescita che posizionamento.

Sebbene Il fatturato attuale generato da questi tre amari sia rilevante, potrebbe essere reinvestito in altri segmenti ottenendo una migliore crescita o margini maggiori. Il fatto che si parli di marchi storici potrebbe attirare l’attenzione di altri grandi del settore.

Soprattutto Averna e Braulio potrebbero attirare l’interesse di altri gruppi o fondi specializzati in liquori tradizionali. Secondo fonti di stampa sarebbero già in gioco possibili acquirenti. E si fanno i nomi di grandi realtà del settore alcolico italiano, come distillerie affermate o gruppi con esperienza nel mercato degli amari e liquori regionali.

La vendita per questi brand potrebbe trasformarsi in un ottimo rilancio grazie a potenziali investitori che potrebbero contare su una diversa comunicazione, maggiore ottimizzazione, edizioni premium o mercati dove l’accesso potrebbe effettivamente far rima con successo.

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