Mps gioca anche la carta dei contanti per Mediobanca. Ben 750 milioni cash per allineare il prezzo in Borsa, azzerando in pratica lo sconto.
Mps rilancia per conquistare
Questa mossa di Mps, va detto, essenzialmente non aggiunge nessun incentivo per gli azionisti di Mediobanca che avrebbero potuto vendere le loro quote lunedì. Si tratta di una mossa ulteriore che però potrebbe fare la differenza psicologicamente sugli indecisi per quel che riguarda l’Ops attiva su Mediobanca.
La delibera in tal senso è arrivata lunedì da parte del consiglio di amministrazione di Mps. Nel quale, ricordiamo, non solo vi è una quota di maggioranza in mano al Ministero dell’Economia, ma anche azionisti come gli eredi di Leonardo Del Vecchio con la Delfin, Francesco Gaetano Caltagirone e Banco Bpm.
Il rilancio cash di Mps sarà versato agli azionisti di Mediobanca e a quelli della banca senese che avevano già aderito all’offerta nella sua versione iniziale, considerandola congrua. Allo stesso tempo, è arrivata conferma sia della chiusura dell’operazione per il prossimo 8 settembre. Nonché quella della cancellazione della clausola legata alla soglia minima del 66,7%.
È stato deliberato, infatti, che Mps acquisterà tutti i titoli oggetto dell’offerta portati in adesione anche nel caso rappresentassero una soglia minore del 66,7% ma superiore al 35%. Per come si stanno muovendo le cose, tutti gli analisti pensano che non sarà difficile per la banca senese chiudere l’Ops in modo favorevole.
Chiusura confermata per il prossimo 8 settembre
Fattore questo possibile anche alla mancata opposizione all’operazione del Golden Power da parte del governo. Riflettendoci, data la quota statale interna a Monte Paschi di Siena, era possibile prevedere una simile situazione. L’offerta pubblica di scambio di Mps non è mai andata a genio ai vertici di Mediobanca, che hanno tentato in tutti i modi di opporsi alla conclusione di questa operazione.
Anche cercando, inizialmente, loro stessi una fusione con Banca Generali, di cui sono primi azionisti. L’assemblea dei soci ha poi deciso diversamente, obbligando l’istituto a seguire altre strade.
La situazione si delineerà definitivamente il prossimo 8 settembre, quando arriverà la chiusura dell’operazione. Da quel momento in poi sarà possibile verificare se davvero la convinzione della banca senese relativa alla creazione di valore e di sinergie sarà reale.
Non dobbiamo dimenticare che, se al momento Mps può vantare una certa stabilità, questa è comunque avvenuta anche grazie a una serie di salvataggi pagati dai contribuenti. E che alcuni vecchi soci di Mediobanca hanno preferito vendere le loro quote in Borsa piuttosto che investire su questo nuovo polo.