Come si esprimeranno i soci di Mediobanca in merito all’Ops su Banca Generali? Mancano dieci giorni all’assemblea dell’istituto, fissata per il 21 agosto, e la partita sembra essere tutt’altro che chiusa. Soprattutto per via del sostegno dei grandi fondi.
Mediobanca alla resa dei conti
Vi sarà tempo, infatti, fino alla serata dell’11 agosto per registrare le proprie azioni. Un passaggio obbligato anche solo per potersi astenere nel corso dell’assemblea sull’Offerta pubblica di scambio da 6,3 miliardi lanciata da Mediobanca su Banca Generali.
Siamo alla resa dei conti, perché tutti si chiedono se le posizioni degli azionisti di Mediobanca siano ancora le stesse stimate lo scorso giugno, prima dell’assemblea poi rinviata. All’epoca, i contrari all’Ops su Banca Generali rappresentavano circa il 40% del capitale.
Il fatto che il valore delle azioni di Mediobanca sia salito del 13% nel primo mese è sintomo di un incremento delle compravendite e potrebbe indicare che la mappatura del capitale sia cambiata. Va ricordato che alcuni azionisti, un tempo uniti nell’accordo di consultazione storicamente a supporto dell’ad Alberto Nagel, hanno venduto parzialmente o totalmente le proprie quote (si parla di nomi come Gavio e Mediolanum), facendo scendere il peso del patto dal 11,7% iniziale al 7,8%.
Ciò non toglie, però, che alcuni di questi mantengano partecipazioni anche al di fuori dell’accordo, potendo così continuare a esercitare la loro influenza. Va inoltre evidenziato che sono subentrati nuovi attori: non solo BlackRock, salita al 5,06% dal precedente 3,5%, ma anche fondi hedge, attratti dal parere favorevole di proxy advisor come PIRC, ISS e Glass Lewis. Mediobanca, per riuscire nell’operazione, potrebbe quindi contare su circa il 22-23% dei voti favorevoli provenienti proprio da questa categoria di investitori.
Basta il 50,01% a favore per concludere offerta
Unipol, solitamente vicina a Mediobanca, ha reso noto che prenderà la propria decisione in un consiglio di amministrazione a ridosso dell’Ops. Anche se nel segmento retail l’attenzione è stata finora limitata e molti hanno già delegato a partire da giugno, resta l’incognita su come si esprimerà il PLT della famiglia Tortora.
A Mediobanca basta il 50,01% dei voti per portare a termine l’offerta. Considerando una partecipazione stimata attorno al 75%, servirà quindi il 38-39% dei presenti favorevoli.
Tra i contrari all’OPS di Mediobanca ci sono Delfin, con il suo 19,9%, e Caltagirone, con il 9,9%, entrambi anche azionisti di MPS, che a sua volta ha lanciato un’Ops su Mediobanca. Sebbene si ipotizzi che la famiglia Del Vecchio possa astenersi, il risultato resta lo stesso. Questa posizione equivale di fatto a un “no”.
La partita, al momento, è quindi tutt’altro che chiusa. Le risposte definitive arriveranno il prossimo 21 agosto.