Mediobanca, a settembre assemblea soci per Banca Generali

Mediobanca ha ufficialmente rinviato l’assemblea ordinaria inizialmente prevista per oggi. Questa era stata fissata per discutere l’approvazione dell’Ops su Banca Generali, annunciata lo scorso aprile.

Mediobanca rinvia tutto a settembre

La nuova data fissata per l’assemblea è il 25 settembre. Già nei mesi scorsi l’Ops da parte di Mediobanca è stata interpretata come una risposta strategica a Monte dei Paschi di Siena. Ricordiamo che la banca toscana ha lanciato un’Opa su quella milanese e ha ricevuto il via libera dal Governo in merito al Golden Power.

La decisione di posticipare l’assemblea è stata motivata, secondo Repubblica, da una richiesta avanzata da Francesco Gaetano Caltagirone, socio di rilievo,  tramite la holding VM 2006. Quest’ultima avrebbe formalizzato una segnalazione alla Consob, ritenendo l’offerta incompleta e carente sotto il profilo informativo. In particolare per quanto riguarda gli accordi contrattuali tra Mediobanca, Banca Generali e Assicurazioni Generali.

Secondo alcuni analisti, Caltagirone, insieme alla famiglia Del Vecchio, mirerebbe da tempo a incrementare il proprio peso in Assicurazioni Generali. Paradossalmente, Mediobanca (primo azionista di Generali) avrebbe manifestato l’intenzione di ridurre la sua presenza all’interno della compagnia assicurativa. Proponendo fattualmente uno scambio con la partecipazione in Banca Generali.

Il rinvio dell’assemblea, dobbiamo evidenziarlo, appare dettato anche da una crescente opposizione all’operazione da parte di alcuni soci influenti. Tra di essi figurerebbero Delfin, Enasarco, Inarcassa ed Enpam. La posizione del gruppo Benetton e di altri stakeholder strategici, come UniCredit e Amundi (società del gruppo Crédit Agricole) sarebbe stata espressa nel corso della assemblea dei soci.

La posizione dell’istituto di Alberto Nagel

 

Fonti vicine al dossier sottolineano inoltre che la richiesta di rinvio non era stata inizialmente ben accolta da Mediobanca. L’istituto di Alberto Nagel avrebbe mostrato preoccupazione, infatti, per l’impatto sull’immagine di trasparenza nei confronti del mercato e delle autorità di vigilanza.

A complicare il quadro vi è anche un potenziale conflitto di interessi. Caltagirone, infatti, detiene partecipazioni sia in Generali che in Mps.

Mediobanca ha ribadito che, nonostante questo momento di incertezza, l’offerta rimane valida nei suoi termini originari. E quindi con una conclusione prevista tra settembre e ottobre 2025. L’operazione si inserisce nel più ampio contesto di consolidamento del settore bancario italiano. Mentre proseguono le indagini sull’acquisizione del 15% di Mps da parte di Banco Bpm, Anima, Delfin e lo stesso Caltagirone, tramite Banca Akros.

Insomma, il risiko bancario attuale sembra non volere calare in questi caldi mesi sia per intensità che per sorprese. Sarà interessante vedere cosa accadrà nelle prossime settimane. Soprattutto per questo “intrecciarsi” di partecipazione di alcuni specifici soci.

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