Come era prevedibile, il mercato automobilistico francese ha chiuso l’ultimo mese del 2012 con un segno consolidatamente negativo, con un passo indietro in decisa doppia cifra, e qualche indicazione non certo ottimale per i competitors del vecchio Continente, Fiat in testa. Cerchiamo dunque di comprendere come si è chiuso il 2012 per uno dei mercati auto più importanti d’Europa, e in che modo il Lingotto sta perdendo nuovo terreno nel mercato transalpino.
Mese: Gennaio 2013
Porsche “batte” i fondi hedge
La complessa vicenda giudiziaria che vede coinvolta Porsche e alcuni fondi hedge sembra essersi conclusa, almeno nel suo primo step naturale, in favore della casa automobilistica. La società si è infatti aggiudicata il primo dei round che hanno ad oggetto lo scontro legale con diversi hedge fund, generato dal naufragato tentativo di scalata alla Volkswagen. Ma vediamo perché i giudici americani hanno dato ragione a Porsche, e cosa potrebbe ora accadere alla società auto.
Banca Etruria rafforza il proprio patrimonio
Gli ultimi scampoli del 2012 sono stati sfruttati da Banca Etruria per rafforzare ulteriormente il suo patrimonio: l’istituto di credito di Arezzo è riuscito infatti a dar vita a un importante riscatto anticipato per quel che concerne un prestito subordinato convertibile, vale a dire quello denominato Bpel 7% 2011-2016 (durata quinquennale come si può evincere piuttosto facilmente), con una conversione di tipo volontario in titoli azionari per quasi novantasette milioni. L’operazione a cui si sta facendo riferimento ha un valore di ben 110 punti base (l’1,1% per intenderci) in termini di Core Tier 1, vale a dire la componente primaria del capitale.
Aziende italiane in crisi di liquidità
I problemi di liquidità affliggono quotidianamente oltre 3 milioni di imprese, pari al 70% del totale. Ad affermarlo è la Cgia di Mestre, che attraverso le parole del suo segretario, Giuseppe Bortolussi, ricorda come “i problemi legati ai ritardi nei pagamenti sono all’origine di una moltitudine di problemi che le piccole imprese devono affrontare”. Ma con l’entrata in vigore della recente direttiva europea sui termini di pagamento, riuscirà finalmente a cambiare qualcosa?