Accordo tra Abi e Acri sulle rimesse degli immigrati

 Gli immigrati che giungono nel nostro paese, come accadeva agli italiani ai tempi delle grandi migrazioni di massa, sono soliti mantenere contatti molto stretti con la nazione d’origine. Spesso si lascia la propria patria per trovare lavori dignitosi e i primi stipendi vengono inviati direttamente a casa, le cosiddette rimesse; è proprio in questo modo che tali stati riescono a svilupparsi in qualche modo. Non è un caso, quindi, che l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) abbia sottoscritto un accordo con l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio (meglio nota come Acri) per garantire che queste stesse rimesse sfruttino i canali giusti e legali, senza far diventare illeciti e pericolosi i business.

D’altronde, gli immigrati italiano hanno caratterizzato gli ultimi anni dell’Ottocento con i loro viaggi della speranza verso gli Stati Uniti, dando vita a un quantitativo molto interessante di rimesse, il 2,7% del prodotto interno lordo di quel periodo. Ora l’immigrazione non viene più vista e interpretata come un fattore collegato all’emergenza, ma come un contributo fondamentale alla crescita economica di una nazione, un concetto ribadito con convinzione da Andrea Riccardi, titolare del Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione. Le rimesse globali sono attualmente pari a 226 miliardi di dollari, con 7,4 miliardi di euro che si riferiscono proprio al nostro paese.

La crisi economica si è fatta sentire in tutta la sua forza in questo 2012 e di conseguenza anche le rimesse sono aumentate in maniera considerevole rispetto a un anno fa, con un incremento complessivo superiore ai dodici punti percentuali, visto che gli immigrati sono ben propensi al risparmio. L’impegno dell’Abi sarà quello di contribuire a una migliore realizzazione dei collegamenti tra intermediari finanziari, oltre al supporto delle banche aderenti; l’Acri, invece, sarà chiamata a coinvolgere e informare le fondazioni associate, sostenere il processo con adeguate competenze tecniche e fornire una diffusione e una comunicazione adeguate per quel che riguarda la valorizzazione del risparmio.

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