Milano, sfilate e pret-à-porter in crisi e Swarovski va in Cina. La moda guarda al low-cost

 Il 2009 parte decisamente sottotono per la moda milanese. La crisi economica, insomma, si fa sentire: le sfilate di Milano Moda Donna, in programma da 25 febbraio al 4 marzo, sono state “accorciate”, mentre Milano Unica, il salone del tessile che si è appena concluso a FieraMilanoCity, ha registrato il 20% in meno di presenze. Così, mentre Swarovski taglia 150 posti di lavoro e pensa di trasferire le sue fabbriche dalle alpi austriache in Cina, gli stilisti italiani pensano di seguire l’ esempio dei marchi cheap&chic: la moda low-cost sembra essere l’ ultima frontiera per sfidare la crisi.

MENO SFILATE A MILANO MODA DONNA
Sulla carta durano 8 giorni, ma nei fatti occuperanno una sola settimana le sfilate di Milano Moda Donna: le passerelle sono in programma dal 25 febbraio al 4 marzo, ma nell’ ultimo giorno del calendario distribuito dalla Camera della moda, non è previsto alcun defilé.
Sono molti meno dell’ ultima edizione, infatti, i marchi pronti a sostenere le spese di una sfilata a Milano. Circa un’ ottantina le sfilate in programma, una decina in meno del 2008.

MILANO UNICA, MENO VISITATORI

Si è chiusa il 6 febbraio a Fieramilanocity l’ ottava edizione del salone del Tessile Milano Unica. I visitatori sono stati 24.000, con una flessione del 20% sulla corrispondente edizione di febbraio 2008, a conferma del difficile momento attraversato dal settore a causa della crisi globale dei mercati.
Appare ancora più marcata la diminuzione nel numero degli stranieri, appena 6.300. Alle assenze di clienti americani, giapponesi e spagnoli, mediamente il 40-50% in meno, ha fatto da contraltare la forte presenza di responsabili acquisti dei confezionisti, piccoli e grandi, italiani ed europei.

SWAROVSKI DA VIENNA ALLA CINA
Nel frattempo, non se la passano bene nemmeno al di là delle alpi: l’ azienda di lusso Swarovski è pronta a tagliare altri 150 posti di lavoro con effetto immediato nella sua fabbrica di cristalli sulle Alpi austriache. Lo hanno annunciato dall’ emittente nazionale Orf. Lo scorso anno, il gruppo aveva già tagliato 750 posti di lavoro a Wattens, nell’ Austria occidentale, giustificando il calo delle vendite con l’ alto tasso di inflazione e la debolezza del dollaro.
Stando a quanto riferito da Orf, Swarovski sta progettando di trasferire alcune fabbriche nella Repubblica Ceca e in Cina, riducendo così ulteriormente la sua forza lavoro in Austria, pari a 6.000 dipendenti. In tutto il mondo, il gruppo conta su 22.000 dipendenti. Nel 2007, il giro di affari di Swarovski è stato pari a 2,56 miliardi di euro.

IL PRET-A-PORTER GUARDA AL LOW COST
Trovo gratificante la velocità con cui a volte, ci copiano“. Ad affermarlo è Angela Missoni, in un’intervista a Mag, il nuovo magazine del quotidiano La Provincia di Como, parlando dei prodotti low cost, come Zara e H&M.
Ogni giorno si allunga la lista dei grandi stilisti che disegnano per i più noti brand retailer” aggiunge Missoni. Che, confessa, se fosse contattata “accetterei subito: H&M, tanto per fare un nome, non è l’Upim di trent’anni fa, è un universo parallelo che ha sviluppato un prodotto di design e buona qualità“.
H&M, infatti, è uno dei pochi marchi, come altri low cost della moda, ad aver ottenuti buoni risultati e crescita in tempo di crisi. Un segnale che in molti stanno cogliendo.

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