Sanzionate le pubblicità ingannevoli di Mediaset Premium

 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato non fa sconti proprio a nessuno e l’ultima multa inflitta ha riguardato la Rti (Reti Televisive Italiane), vale a dire la società che detiene la proprietà di Mediaset Premium. Che cosa è successo per meritare una sanzione di 120mila euro? Nel dettaglio, le motivazioni addotte dall’Antitrust sono sostanzialmente due, vale a dire le informazioni ingannevoli dei canali televisivi e le limitazioni imposte in relazione ai diritti contrattuali.

In pratica, tutto è nato a seguito della diffusione di alcuni spot, sia in radio che in televisione, tra la primavera e l’autunno dello scorso anno: le informazioni ingannevoli sono state quelle relative alla fruizione gratuita dei canali Mediaset solitamente a pagamento, per un periodo di tempo compreso tra i tre e i quattro mesi. Peccato però che si sia dimenticato di precisare che per beneficiare della promozione era necessario aderire a un abbonamento di un anno, con tanto di recesso formale nell’ipotesi di una mancanza di interesse da parte del consumatore. Dunque, i dati forniti non erano esatti, in quanto l’azienda ha proprio voluto sottolineare il fatto del mancato pagamento di qualsiasi tipo di abbonamento. In questa maniera, molte persone sono cadute in errore e hanno perfezionato un’operazione commerciale che probabilmente non avrebbero nemmeno avviato se ben informati.

Le segnalazioni all’authority, di conseguenza, sono state numerose, anche perché gli operatori dei call center avrebbero addirittura esercitato pressioni per ottenere il consenso dei clienti, spiegando al contrario che la loro registrazione vocale non avrebbe provocato nessun vincolo di sorta. Altre denunce, poi, hanno riguardato l’imposizione dell’uso di un numero a pagamento per l’assistenza, senza altre alternative più economiche e valide: pertanto, oltre al danno, tutti questi consumatori hanno dovuto sopportare anche una beffa dopo l’altra, delle situazioni che forse avrebbero meritato una multa più salata di quella in questione da 120mila euro, cifra non elevata per un’azienda come la Rti.

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