Le prime istruzioni ministeriali sulla conciliazione obbligatoria

 Non presentarsi a un appuntamento non è certo un gesto educato, ma rischia di essere pagato caro in sede di conciliazione obbligatoria: come ha spiegato il Ministero del Lavoro, infatti, quando il dipendente non si presenta all’appuntamento in questione per tale procedura, il datore di lavoro ha la possibilità di disporre il licenziamento in maniera immediata. L’assenza giustificata, al contrario, comporta una sospensione massima pari a quindici giorni. Quali sono le giustificazioni ammesse dal Welfare?

L’elenco in questione ricomprende la malattia e i motivi di tipo familiare, quali il bisogno di assistenza che deve essere prestato a un congiunto che è in uno stato di disabilità. Si tratta in pratica delle prime istruzioni relative alla conciliazione obbligatoria per i licenziamenti economici, un sistema che è previsto dalla riforma Fornero di recente approvazione. L’atto conciliativo non può essere impugnato in nessuna occasione. Di conseguenza, il datore di lavoro deve sempre attendere che questa procedura termini prima di far cessare il rapporto: l’attesa non sarà lunghissima, in quanto è stato stabilito che il limite massimo dalla data in cui si riceve la comunicazione di intenzione di licenziamento dalla direzione territoriale è pari a venti giorni.

Non bisogna però dimenticare le ipotesi in cui il datore stesso può licenziare prima di tale termine temporale. In particolare, l’assenza del dipendente nel giorno e nella data fissata, come specificato all’inizio: altri legittimi impedimenti possono essere quello del grave lutto in famiglia, la partecipazione a un esame o a un concorso e via dicendo. Sarà poi compito dell’organo conciliativo decidere se la giustificazione è valida e accettabile, sospendendo il tutto per il tempo richiesto e necessario. Il licenziamento anticipato, infine, si verifica anche quando non c’è la convocazione da parte della direzione territoriale: in questo caso, però, sarà opportuno verificare l’invio della raccomandata postale, oltre alle relative scadenze, un chiarimento di non poco conto.

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