Il Brasile incentiverà i finanziamenti del settore agricolo

 Il governo del Brasile ha svelato quello che sarà il suo piano per favorire il credito agricolo per il 2013-2014: l’obiettivo della nazione sudamericana è quello di aumentare di diciotto punti percentuali i fondi già disponibili per i raccolti del biennio in questione, così da sostenere in maniera adeguata la produzione del settore primario nazionale. Quest’ultimo, inoltre, è destinato a raggiungere nuovi livelli da record, una ambizione che vale la pena approfondire. Come sottolineato dall’esecutivo latino americano, verranno offerti 136 miliardi di real brasiliani (l’equivalente di circa 49 miliardi di euro per la precisione), una linea di credito relativa al prossimo anno e utile per finanziare le operazioni, le vendite e i nuovi investimenti agricoli.

Secondo quanto affermato da Antonio Andrade, ministro dell’Agricoltura, l’iniziativa è volta a offrire il maggior importo possibile di risorse e anche di condizioni finanziare per il comparto. Circa novantasette miliardi di real verranno destinati alla commercializzazione dei prodotti, con tassi medi di interesse pari al 5,5% annuo. In aggiunta, bisogna tenere conto di altri 38,4 miliardi relativi al finanziamento degli investimenti citati in precedenza, con i tassi di interesse compresi tra 3,5 e 5,5 punti percentuali. Il governo carioca spera soprattutto di incrementare la produzione dei cereali fino a 190 milioni di tonnellate: l’ultimo raccolto si dovrebbe fermare a 184 milioni e si riferisce a quest’anno.

Una ulteriore misura prevede venticinque miliardi per un periodo di cinque anni, una somma da stanziare in favore delle infrastrutture private. Il paese, la cui economia emergente è da tempo in rampa di lancio, ma l’agricoltura non ha finora occupato un posto preminente della modernizzazione in atto. I trattori sono aumentati, così come anche il consumo di concimi, ma va eliminata qualche contraddizione di troppo, in primis i residuati del passato coloniale brasiliano: le principali colture da esportazione sono senza dubbio il cotone, il caffè, il cacao e la canna da zucchero.

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