L’ultima audizione della Consob al Senato

 Quello che ha fatto la Consob in questo campo non si era mai verificato: è stato piuttosto sibillino Giuseppe Vegas, numero uno della Commissione Nazionale di Società e Borsa, nel sottolineare il monitoraggio nei confronti delle attività delle agenzie di rating. In particolare, Vegas ha fatto riferimento alle lacune dell’attuale sistema, il quale prevede che le agenzie in questione siano controllate soltanto dall’Esma (European Securities and Markets Authority), mentre le autorità come la Consob possono intervenire esclusivamente in presenza di una turbativa di mercato. Questo vuol dire che il raggio di azione è limitato, ma i trenta interventi in Italia invitano a una riflessione.

L’intervento in questione ha rappresentato una importante audizione al Senato, con molti aspetti da chiarire a proposito dei rating e di come vengono gestiti. Secondo il punto di vista dell’ex viceministro dell’Economia, l’azione della commissione deve essere considerata come importante per quel che riguarda i possibili conflitti di interesse. D’altronde, non è un mistero che le agenzie a cui si sta facendo riferimento, soprattutto quelle americane, siano ritenute responsabili dell’inasprimento della crisi economica. Il monitoraggio è stato assicurato come attento e costante, anche perché si conosce perfettamente l’impatto che tali valutazioni e giudizi hanno sui titoli azionari e sulle Borse.

Quello dell’organismo di vigilanza è dunque un atto di accusa ben preciso nei confronti dei tanto temuti rating. Vegas ha anche parlato, e non poteva essere altrimenti, dello spread: a suo parere, infatti, il calmieramento del differenziale tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi può avvenire solamente dopo aver riconsiderato le principali variabili di economia e finanza, vale a dire gli appigli più importanti per capire in che stato di salute finanziaria versa il paese. Infine, il presidente della Consob ha voluto porre l’accento sugli sforzi per la crescita, l’unico fattore che può al momento convincere i mercati e farli tornare in attivo.

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