Petrolio, giusta la mossa di Biden?

Il caro energia è una delle problematiche più importanti che l’intero mondo sta affrontando in questo momento e il presidente statunitense Joe Biden, onde evitare possibili ripercussioni sull’andamento della crescita del proprio paese ha deciso d’immettere sul mercato 50 milioni di barili di petrolio dalle proprie riserve strategiche.

Mancata risposta dell’Opec agli appelli

Un’azione eseguita in coordinamento con altri paesi produttori di petrolio e più nello specifico con la Corea del Sud, con la Cina, l’India, la Gran Bretagna e il Giappone. Qualcosa di pensato per tentare di raffreddare i prezzi dell’energia in seguito alla mancata risposta dell’Opec+ ai diversi appelli da parte degli Stati Uniti e di altri paesi d’incrementare l’offerta del greggio. Quello di Biden e senza dubbio un intervento eseguito sia per motivi politici che economici: è la prima volta che Washington è intervenuta in tal senso da quando il greggio ha acquisito il ruolo di principale fonte di energia a livello globale. Ha spiegato il presidente degli Stati Uniti:

Gli elevati prezzi della benzina sono un problema, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo. Questo non significa che dobbiamo stare a guardare: per questo ho ordinato il rilascio delle riserve petrolifere strategiche, il maggiore di sempre. Aiuterà.

Comprensibile la mossa di Joe Biden

Non è difficile comprendere la ragione alla base dell’intervento di Joe biden in merito al petrolio ed è importante sottolineare come riuscire a dare vita a un’azione coordinata di questo tipo non sia stato affatto semplice. Ciò che il presidente degli Stati Uniti vuole ottenere è anche  avvertire l’Opec+ affinché scenda in campo direttamente per abbassare i prezzi del petrolio,  i quali hanno mostrato un incremento dall’inizio dell’anno pari quasi al 60%. Biden ha sottolineato, tra le altre cose, come sia importante capire che la lotta al cambiamento climatico non ha a che vedere con questo problema: è necessario agire sulle aziende del settore che approfittano della situazione, mantenendo alti prezzi “al dettaglio” nonostante quelli all’ingrosso stiano scendendo.

Non tutti sono convinti della validità della mossa eseguita da Joe Biden : a essere particolarmente critico è il Financial Times, che sottolinea come questa azione non abbia ottenuto i risultati sperati, dato che nella giornata di ieri il Brent è tornato a superare gli 80 dollari. Ciò dimostra che non vi è stato l’abbassamento di prezzo desiderato ma si è ottenuto un effetto boomerang che ha portato i prezzi del greggio a salire. Solo i prossimi giorni potranno eventualmente dimostrare se quella americana sia stata una mossa giusta da fare: nel frattempo però la Cina ha confermato che seguirà lo stesso esempio.

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