Alitalia, il piano di Mario Draghi

Anche Alitalia è entrata nel mirino del premier Mario Draghi. Il Presidente del Consiglio sembra aver deciso di rispondere ad ogni richiesta di Bruxelles e non solo: sembra intenzionato anche a dare il via libera all’uso di fondi statali per Alitalia per poi siglare un accordo con Lufthansa.

Sul tavolo la possibile vendita parziale degli asset

Quel che è emerso è che sia stato deciso quindi di accelerare l’iter relativo ad Alitalia direttamente da Palazzo Chigi dove a colloquio con Mario Draghi si sono trovati il ministro del tesoro Daniele Franco, quello dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e il titolare del Ministero dei Trasporti Enrico Giovannini. In discussione, la bozza del piano per far partire Ita, ovvero la nuova Alitalia, al più presto. I fondi sono stati messi a disposizione fin dallo scorso maggio, ben 3 miliardi di denaro pubblico, da utilizzare per la società, nata ufficialmente ad ottobre. Il piano industriale è stato approvato lo scorso 18 dicembre, ma è ancora al vaglio dell’Antitrust Europeo: sarà la sua decisione a decidere quando si potrà iniziare a volare sotto la nuova bandiera.

L’intenzione del Governo, da quel che si evince, sarebbe quella di trasferire il ramo aviation da Alitalia alla nuova compagnia. Questa mossa è dettata dalla necessità di tutelare quella che è la parte più delicata dell’intera operazione: non bisogna dimenticare, infatti, che la Commissione Europea ha richiesto a gran voce la discontinuità tra la vecchia gestione e quella nuova. Spostare solamente l‘asset dell’aviation potrebbe essere la soluzione giusta in grado di evitare problemi economici al nuovo vettore e contemporaneamente rispondere alle richieste europee. Anche gli asset dell’handling e della manutenzione verrebbero spostati, ma solo in via provvisoria al fine di creare un bando di vendita sostenibile.

Rispunta l’interesse di Lufthansa

Il Governo ha una buona motivazione per trasferire solo il ramo aviation di Alitalia in Ita: questa mossa renderebbe possibile utilizzare una parte dei 3 miliardi per sanare alcune falle e consentire di ritrovare una parziale sostenibilità finanziaria al fine di non mandare propriamente sulla strada gli oltre 10 mila dipendenti di Alitalia. In questo modo vi sarebbe uno spostamento degli stessi solo parziale, rendendo possibile un passaggio una volta finite le gare relative.

Ovviamente questo piano dovrebbe, per partire,essere approvato prima dall’Unione Europea: in caso negativo si sarebbe obbligati a mettere in vendita tutti gli asset della società con tempi non immediati e il rischio di vendere diverse parti a diversi offerenti. Tra i partner che potrebbero palesarsi interessati a lavorare con Ita, ancora una volta fa capolino Lufthansa, operatore che ha sempre avuto interesse in una Alitalia più snella.

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