Il numero sempre più basso di proposte lavorative

 Il 2011 può sembrare un anno lontano dai giorni che stiamo vivendo, ma analizzarlo consente di capire che cosa non andava e ancora non va a livello economico nel nostro paese. Due anni fa, infatti, solamente l’8% delle persone che ha cercato un lavoro ha poi ricevuto una proposta nel corso dell’ultimo mese: rispetto a tre anni prima, il 2008 quindi, si è scesi di ben sei punti percentuali. Il 44% di questi “fortunati”, inoltre, ha accettato l’occupazione proposta (sempre nel 2008 tale percentuale era pari al 40% per la precisione). Si tratta di cifre e dati che sono stati resi notti oggi da una interessante indagine condotta dall’Isfol, l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori.

Perché vi sono stati più rifiuti rispetto al passato? Entrando nel dettaglio dell’analisi in questione, le proposte non sono risultate in linea con le aspettative, oltre che poco adeguate (oltre un quinto dei casi). In aggiunta, il 20% ha dichiarato che lo stipendio che veniva garantito non ha soddisfatto i suoi gusti. La ricerca del lavoro avviene molto spesso tramite l’intermediazione di tipo informale, il che vuol dire che in questi casi ci si affida soprattutto ad amici e parenti (praticamente in un terzo dei casi totali).

Si tratta di una tendenza molto diffusa tra le persone di età più giovane, diversamente da quanto avviene tra chi ha una istruzione superiore. Le autocandidature si sono aggiudicate un 17% delle preferenze. Molto scarsa, al contrario, è la percentuale relativa ai cosiddetti Centri per l’Impiego, appena il 4%, nonostante sia poi un buon passaggio per la ricerca del lavoro. Le difficoltà che si incontrano in tale percorso sono purtroppo numerose. Ad esempio, il 43% degli interpellati ha affermato di ritenere eccessiva la formazione in possesso rispetto alle proposte, mentre il 40% si considera senza esperienza adeguata e c’è anche un 34% di coloro che ritengono di essere stati penalizzati dall’età.

Lascia un commento