Legambiente preme per un uso razionale dell’acqua

 Legambiente ha provato a dettare quelle che, a suo dire, sono le linee guida più importanti da implementare in questo preciso momento storico: esse si basano essenzialmente su un’agricoltura ancora più sostenibile, sul ridimensionamento degli sprechi di cibo, sulla tutela dell’ambiente e sulla gestione delle risorse idriche. La stessa associazione ha precisato come questa possa essere definita una sorta di “alleanza per l’acqua”, la quale deve essere in grado di coinvolgere il settore primario, l’industria, le associazioni ambientaliste e gli enti regolatori. D’altronde, la grande maggioranza dell’acqua che viene prelevata nel nostro paese (circa il 70% per la precisione) viene sfruttata per fini agricoli, senza dimenticare che ben il 95% dei prelievi realizzati nel bacino del Po serve per l’irrigazione.

Questo vuol dire che l’acqua non viene razionalizzata come invece dovrebbe ed è in questo ambito che rientra il discorso del risparmio e dell’efficienza. Legambiente ha chiarito di non voler colpevolizzare in alcun modo l’agricoltura, settore strategico e fondamentale per l’Italia, ma soltanto di modificarne le produzioni e le consuetudini. In effetti, nel mercato in questione sono presenti molti prodotti che hanno una minore intensità idrica, senza dimenticare che gli sprechi di cibo sono a loro volta anche uno spreco del prezioso liquido. La ricetta suggerita prevede che le tecniche agronomiche e irrigue siano diverse e più efficienti; in aggiunta, bisogna pensare finalmente alle generazioni future e a quello che lasceremo loro in eredità.

Secondo Vittorio Cogliati, numero uno dell’associazione ambientalista, queste nuove politiche dovranno essere determinanti per lo sviluppo della Pac (Politica Agricola Comune) e quelle infrastrutturali, con un preciso riferimento a tutte quelle nazioni che si trovano nell’Europa meridionale (Italia e Spagna in primis). Un metodo interessante e di successo potrebbe essere quello relativo al riutilizzo delle acque reflue che sono state depurate a fini agricoli, un discorso che può essere fatto allo stesso modo per il comparto industriale.

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