L’edizione 2012 dell’Oscar di Bilancio

 I bilanci aziendali e societari di questi tempi rappresentano degli strumenti fondamentali per comprendere lo stato di salute di una impresa: in particolare, quando si tratta di enti no-profit, allora questo discorso è più valido che mai. A partire dalla giornata di ieri e fino al prossimo 15 luglio, dunque, queste associazioni avranno la possibilità di partecipare all’Oscar di Bilancio, una manifestazione che ormai esiste da più di mezzo secolo e che va a selezionare i bilanci migliori per quel che concerne alcuni aspetti, in primis la trasparenza, la chiarezza e la comunicazione. L’edizione di questo 2012 è stata curata , promossa e gestita dalla Ferpi, la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, ma vi saranno anche altri fondamentali contributi. Delle apposite commissioni e una giuria andranno infatti a esaminare nel dettaglio gli aspetti appena menzionati, senza fare però riferimento alla situazione finanziaria in cui versa il soggetto partecipante.

Crisi a parte, dunque, si andranno a premiare altri meriti. Secondo il segretario generale dell’Oscar di Bilancio, Gherarda Guastalla Lucchini, la giuria ritiene fondamentale il bilancio come strumento per far partire la ripresa economica. Non si considererà il documento in questione come un semplice rendiconto contabile, ma anche e soprattutto come un progetto di comunicazione efficiente. Ogni dettaglio e la scheda di partecipazione sono resi attualmente disponibili dal sito web ufficiale della Ferpi.

Le aree di riferimento saranno sostanzialmente quattro: si tratta degli aspetti generali (leggibilità, fruibilità, efficacia e tempestività), del governo e della gestione del business Unit, l’assetto tecnico e infine la corporate social responsability (informativa ambientale, sociale, di sostenibilità e sui valori intangibili). Il partner speciale della manifestazione sarà Eni, mentre Banca Fideuram svolgerà il ruolo di sponsor. Tra gli altri otto oscar da ricordare, poi, vanno menzionati quelli per le fondazioni bancarie, per le fondazioni di impresa, per le grandi imprese bancarie e per le medie e piccole imprese che non sono quotate in Borsa.

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