A giudizio l’ex AD di Barclays

 L’ex amministratore delegato della divisione italiana di Barclays è stato rinviato a giudizio per infedeltà patrimoniale ai danni dello stesso gruppo britannico. Stando a quanto sta emergendo in questi giorni, il manager, Vittorio De Stasio, avrebbe concesso finanziamenti senza requisiti per oltre 10 milioni di euro, ricevendo in cambio del denaro depositato su alcuni conti esteri a Monaco. A denunciare i fatti è stata la stessa società inglese.

Insomma, per De Stasio le accuse sembrano essere piuttosto pesanti, poiché tale è la fattispecie di concessione dei finanziamenti bancari senza accurata e idonea valutazione della bontà del cliente, e ricevendo in cambio di tale generosità delle ricompense monetarie. Il decreto di giudizio immediato disposto dal giudice per le indagini preliminari Fabio Antezza elenca uno dopo l’altro tutti i movimenti bancari del manager con il quale lo stesso incassava il denaro.

Tra gli imprenditori beneficiari della concessione “abusiva”, figura l’imprenditore Aldo Bonaldi (15 milioni di euro ricevuti, in cambio della già ricordata “ricompensa” di 175 mila euro). De Stasio, stando alle ricostruzioni del pubblico ministero Stefano Civardi, avrebbe favorito le posizioni di quattro società dell’imprenditore, anche dopo aver saputo che lo stesso era coinvolto in procedimenti penali a Crotone, per una truffa da 11 milioni di euro a danno dell’UE.

BARCLAYS: UTILI IN CALO E OBIETTIVI A RISCHIO

Nel corso della stessa indagine ha trovato spazio anche un filone per riciclaggio, sul quale gli inquirenti stanno lavorando. Ad essere coinvolti anche Roberto Mercuri, in affari con Bonaldi e indagato insieme a lui a Crotone, e Katsyarina Kochnerova, ex braccio destro e nipote del vicepresidente Unicredit Fabrizio Palenzona. In questo ambito si indaga, in particolar modo, su due proprietà immobiliari (una a Roma, cointestata a Palenzona e alla Kochnerova, e una a Milano), con sospetto che siano state acquistate con soldi riciclati.

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