Confagricoltura lancia l’allarme sul tabacco

 Taormina ospiterà oggi l’ultima giornata di Confagricoltura Academy, la convention che si è tenuta nella città siciliana e che ha coinvolto i dirigenti della stessa organizzazione: gli ultimi interventi sono andati soprattutto nella direzione del mercato del tabacco. Secondo quanto affermato da Mario Guidi, numero uno della confederazione agricola, non basta un semplice cambiamento nell’estetica o nello stile dei pacchetti di sigarette per ridurne il consumo, altrimenti si rischia soltanto di diminuire gli sbocchi commerciali al prodotto che il nostro paese può vantare. In effetti, quest’ultimo è già penalizzato da tempo da una scarsa competitività che ormai sta diventando cronica e che non regge il confronto con le altre nazioni.

Il riferimento di Guidi è andato al cosiddetto “pacchetto generico”, l’ultima iniziativa che reca la firma dell’Unione Europea e che prevede obblighi ben precisi per quel che concerne l’involucro. Ovviamente in Sicilia è presente anche la filiera del tabacco, oltre alla divisione italiana della British American Tobacco, dunque l’argomento non poteva non essere sviluppato in questa maniera. Confagricoltura ha messo in luce i possibili effetti negativi della proposta giunta da Bruxelles; oltre a quelli già ricordati, bisogna aggiungere l’aumento del contrabbando e delle contraffazioni, rovinando completamente la filiera italiana, una delle più attive grazie a una occupazione garantita da 60mila unità. L’attuale composizione degli ingredienti, poi, viene ritenuta essenziale, dato che il sapore viene in questo modo riequilibrato e gli zuccheri ceduti nel corso del trattamento delle foglie beneficiano di un importante reintegro.

Questo vuol dire che il divieto degli stessi ingredienti renderebbe inutilizzabili diverse coltivazioni. D’altronde, il mercato italiano del tabacco appare da tempo in deciso declino; le imprese manifatturiere non sono sostenute adeguatamente dal punto di vista finanziario e la competitività non può che risentirne. I posti di lavoro sono minacciati da anni, l’impegno che viene richiesto è quello di evitare eccessivi spostamenti verso nazioni in cui i prezzi sono più convenienti.

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