Web Economy: pesa per l’8,3% del Pil britannico

 Secondo una recentissima ricerca condotta dal Boston Consulting Group, la Gran Bretagna sarebbe il Paese del G20 leader per quanto concerne la web economy. Nell’area, infatti, l’8,3% del prodotto interno lordo sarebbe rappresentato proprio dall’economia che ruota intorno alla rete. Inoltre, il 13,5% degli acquisti viene effettuato su internet, e un cittadino su quattro dichiara di preferire un anno di astinenza sessuale piuttosto che la rinuncia al collegamento a banda larga. E non è finita qui.

Al di là dello straordinario peso della web economy sul prodotto interno lordo britannico, a sorprendere sono anche i termini assoluti della ricerca del Boston Consulting Group. La web economy d’oltre manica sarebbe infatti già valutata ben sopra i 121 miliardi di sterline (circa 140 miliardi di euro), valore che si riferisce all’ultimo dato statistico utile (il 2010), e che oggi si ritiene superata di una probabile doppia cifra.

Inoltre, considerando che più di 1 un acquisto su 10 è effettuato online (il 13,5%), la Gran Bretagna si candida ad essere il Paese del G20 dove le compravendite sulla rete hanno la maggiore importanza. Stando alle osservazioni compiute dalla società di ricerca, nel 2016 il peso degli acquisti online sul totale saliranno addirittura al 23%, con un raddoppio del controvalore del business rispetto agli schemi attuali, per un fatturato pari a 225 miliardi di sterline.

Boston Consulting Group afferma in proposito che l’economia web della Gran Bretagna crescerà dell’11% per anno per i prossimi quattro anni, con un ritmo considerevolmente più elevato di quello riscontrato in Cina (6,9%) e quello degli Stati Uniti (5,4%). Oltre al 25% dei cittadini che rinuncerebbe a un anno di sesso pur di ottenere la garanzia dell’utilizzo della banda larga, si annoverano infine il 65% dei cttadini che rinuncerebbe all’alcol, il 76% alla cioccolata e il 78% al caffè.

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