Stati Uniti, timidi segnali di ripresa

 Gli ultimi dati riguardanti l’andamento della disoccupazione e del PIL negli U.S.A. inducono a un cauto ottimismo, tuttavia non sono certo sufficienti a far prevedere che gli Stati Uniti possano tornare, almeno in tempi brevi, ad essere l’economia trainante del mondo, né, sul fronte interno, ad offrire una base sicura per la rielezione del Presidente Obama: tali segnali positivi, insomma, acquisiranno un più chiaro e definitivo significato solo nei prossimi mesi, se verranno confermati.

Il tasso di disoccupazione ufficiale negli U.S.A. in dicembre si è fermato all’8,5 per cento, a livelli quindi simili a quelli del febbraio 2009; rispetto alle stime precedenti, che si attestavano su una creazione di posti di 150.000 nuovi posti di lavoro, il dato registrato è stato di 200.000; tale andamento induce a un cauto ottimismo per una discesa del tasso di disoccupazione al di sotto dell’8 per cento nel corso della prossima estate.

Gli analisti appaiono però orientati a smorzare sul nascere eventuali facili entusiasmi, affermando che la timida ripresa in corso potrebbe già subire un rallentamento nei prossimi mesi; nel frattempo però i sussidi di disoccupazione sono scesi ai livelli del giugno 2008. Per il 2012 ci si aspetta una crescita del PIL attorno al 2,5 – 3 per cento, tuttavia su tale previsione pesano alcune incognite, a partire dall’andamento dei consumi, interni, su cui si fonda in gran parte lo sviluppo americano: l’attuale andamento dei consumi non è infatti soddisfacente, e nulla fa pensare che la situazione possa cambiare in tempi brevi. Nonostante gli ultimi dati positivi sull’occupazione poi, va comunque ricordato che rispetto al periodo 2007 – 2009, quello dell’ultima recessione, i posti di lavoro persi e non più riassorbiti sono oltre sei milioni.

Alcuni osservatori ritengono che la ripresa, appena accennata, possa esaurirsi nel giro di qualche mese, forse di un semestre: i tempi appaiono tanto più importanti considerando che proprio in estate partirtà lo sprint finale per le elezioni Presidenziali, e dunque l’andamento dell’economia costituirà probabilmente il fattore dirimente per la rielezione di Obama.

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