Tim, multa Antitrust da 4,8 milioni

Brutte notizie per Telecom: l’Antitrust ha deciso di multare la società per 4,8 milioni di euro per pratica commerciale scorretta. Secondo l’organo di controllo l’azienda è colpevole di aver tratto in inganno i propri clienti in merito alla fibra ottica.

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L’Antitrust riapre l’istruttoria sul cartello delle compagnie marittime

 L’arrivo dell’estate coincide con l’innalzamento delle temperature, le vacanze da sfruttare e l’approdo in mete turistiche: ma purtroppo significa anche fare i conti con qualche disagio di troppo per quel che riguarda i trasporti. Non è un caso, infatti, che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha voluto aprire nuovamente l’istruttoria nei riguardi di alcune società marittime. Il motivo è ovviamente sempre lo stesso, vale a dire una intesa restrittiva della concorrenza, mentre ad essere coinvolto sono le compagnie che fanno parte del gruppo Lauro, quelle che appartengono al Gruppo D’Abundo-Rizzo (si tratta nello specifico di Medmar Navi), del Gruppo Aponte (Navigazione Libera del Golfo) e Snav.

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Ok condizionato dell’Antitrust all’operazione Simmenthal-Manzotin

 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha approvato in maniera condizionata l’acquisizione di Simmenthal (celebre azienda alimentare che fa parte del gruppo Kraft) da parte del gruppo Bolton (titolare a sua volta del marchio Manzotin): l’affaire della carne in scatola vive dunque una nuova e importante fase. L’autorizzazione da parte dell’Antitrust è giunta dopo numerosi dubbi suscitati in merito all’operazione, ma vi sono delle condizioni da rispettare. Anzitutto, lo stesso gruppo Bolton deve vendere il ramo d’azienda Manzotin a un soggetto terzo che possa dimostrare la propria autonomia in fatto di capacità produttiva, un requisito che l’authority ritiene fondamentale.

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L’Antitrust sanziona i messaggi green della Fonti di Vinadio

 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) non fa sconti: la Fonti di Vinadio Spa, compagnia piemontese celebre per la produzione dell’acqua minerale Sant’Anna, è stata condannata al pagamento di una sanzione pari a trentamila euro proprio a causa del suo prodotto di punta. In particolare, l’authority ha riscontrato una serie di messaggi pubblicitari ingannevoli per quel che concerne le bottiglie denominate Bio Bottle. La segnalazione da parte dell’associazione Avvocati dei Consumatori Sicilia e Mineracqua ha consentito di far partire l’indagine, fino ad arrivare alla soluzione finale che si è appena descritta.

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L’Antitrust sanziona la Saremar per la gestione delle rotte

 Una sanzione non proprio altissima, ma pur sempre una sanzione pecuniaria: Saremar (Sardegna Regionale Marittima), compagnia di navigazione marittima che ha sede a Cagliari, è stata multata dall’Autorità Garante delle Concorrenza e del Mercato con quattromila euro. Il motivo è presto detto, vale a dire il mancato rispetto della separazione tra le rotte nazionali e quelle locali (appunto della Sardegna). Come ha spiegato la stessa Antitrust, la condanna si è resa necessaria dopo aver accertato i comportamenti non proprio trasparenti della spa isolana. In effetti, la separazione avrebbe dovuto riguardare tre rotte nazionali, ovvero quelle che collegano Civitavecchia e Golfo Aranci, Civitavecchia e Olbia e Vado Ligure con Porto Torres, e quelle locali, vale a dire tra La Maddalena e Carloforte.

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L’Antitrust sanziona Compass, Linear ed Equilon

 Tre è il numero perfetto per antonomasia, dunque si può usare lo stesso aggettivo per l’ultima sanzione amministrativa che è stata comminata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per alcune pratiche commerciali scorrette: nel dettaglio, i 180mila euro di multa si riferiscono a nomi famosi per quel che concerne i finanziamenti, vale a dire Compass, Linea ed Equilon. Tutte e tre le aziende si sono rese protagoniste di prestiti personali o finalizzati all’acquisto di beni e servizi, dimenticando però una delle cose più importanti, vale a dire l’informazione dei consumatori circa la sottoscrizione dei contratti.

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L’Antitrust sanziona le pratiche scorrette di T-Plus

 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha provveduto a sanzionare la società T-Plus, attiva nella fornitura di servizi interattivi destinati alla telefonia mobile: la pratica commerciale scorretta di cui si è resa protagonista questa compagnia è presto detta, dato che sono stati attivati dei servizi attraverso messaggi sms mai richiesti dai consumatori. Volendo essere ancora più precisi, il riferimento deve andare al concorso “Il vincente”, una sorta di quiz con una domanda a cui rispondere via cellulare. Il premio era allettante, mille euro nel caso di risposta giusta e con dei quesiti piuttosto semplici da risolvere.

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La critica dell’Antitrust alle banche popolari

 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sta usando parecchie volte la sua dura bacchetta per redarguire diversi aspetti che non sono ben regolati dal suo punto di vista: un esempio lampante è la richiesta esplicita di una riforma della governance degli istituti di credito popolari che sono quotati in Borsa. Quali problemi sono stati riscontrati nello specifico? Il rimbrotto in questione è contenuto nella consueta segnalazione annuale che l’authority è solita presentare ai fini della cosiddetta legge sulla concorrenza. In pratica, l’ente guidato da Giovanni Pitruzzella ha fatto sapere come una ipotesi da percorrere potrebbe essere quella dell’abolizione definitiva della clausola di gradimento; in aggiunta, si dovrebbe eliminare anche il limite di utilizzo delle deleghe.

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L’Antitrust apre un’indagine su Telecom, Vodafone e Wind

 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di vederci chiaro per quel che riguarda il settore delle telecomunicazioni: in effetti, l’ultimo annuncio dell’authority di Piazza Verdi ha reso noto l’avvio di un’apposita indagine che dovrà accertare i comportamenti posti in essere da tre colossi del comparto come Telecom, Vodafone e Wind. Che cosa è successo di preciso? Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la verifica si riferisce a una possibile intesa restrittiva della concorrenza da parte della “triade”, un accordo che avrebbe l’obiettivo di escludere dal mercato di riferimento un nuovo operatore mobile e virtuale, vale a dire Bip Mobile.

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