Forte crescita vendite Toyota negli USA

 Le vendite di Toyota Motor negli Stati Uniti stanno divenendo nuovamente molto imponenti. Sebbene di scarsa significatività, rispetto a un anno fa lo sviluppo percentuale delle vendite è infatti davvero straordinario: all’epoca, tuttavia, il terremoto che si era abbattuto sull’arcipelago giapponese, e il conseguente tsunami e la crisi nucleare, aveva di fatto interrotto le linee produttive, generando serissimi pregiudizi alla tenuta dei conti societari.

Le vendite di veicoli leggeri nel corso del mese di maggio sono cresciute del 31 per cento a 1,39 milioni di unità. Le vendite di veicoli industriali sono cresciute a un volume annualizzato a quota 14,4 milioni di unità. Grazie al buon giro d’affari conseguito da Toyota Motor nel corso della primissima parte dell’anno, la quota di mercato di Toyota è cresciuto di quasi un punto percentuale negli Stati Uniti, consolidando la terza piazza dopo General Motors e Ford Motor.

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A giudizio l’ex AD di Barclays

 L’ex amministratore delegato della divisione italiana di Barclays è stato rinviato a giudizio per infedeltà patrimoniale ai danni dello stesso gruppo britannico. Stando a quanto sta emergendo in questi giorni, il manager, Vittorio De Stasio, avrebbe concesso finanziamenti senza requisiti per oltre 10 milioni di euro, ricevendo in cambio del denaro depositato su alcuni conti esteri a Monaco. A denunciare i fatti è stata la stessa società inglese.

Insomma, per De Stasio le accuse sembrano essere piuttosto pesanti, poiché tale è la fattispecie di concessione dei finanziamenti bancari senza accurata e idonea valutazione della bontà del cliente, e ricevendo in cambio di tale generosità delle ricompense monetarie. Il decreto di giudizio immediato disposto dal giudice per le indagini preliminari Fabio Antezza elenca uno dopo l’altro tutti i movimenti bancari del manager con il quale lo stesso incassava il denaro.

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La crisi economica fa aumentare l’import di legna da ardere

 Come accade un po’ troppo spesso ultimamente, le analisi della Coldiretti invitano a riflettere sull’attuale situazione economica del paese: come ha accertato l’associazione agricola, infatti, la crisi economica e il conseguente rincaro dei combustibili hanno causato, è proprio il caso di dirlo, un ritorno di fiamma per i camini. Non è un caso che le importazioni da legna da ardere abbiano fatto registrare un +17% per quel che riguarda i mesi invernali di quest’anno. Si tratta del valore più alto in assoluto degli ultimi due decenni, un record che vale la pena approfondire. Gli italiani hanno quindi modificato le loro abitudini in maniera evidente, ma si è trattato di un qualcosa di forzato, alla luce del minore potere di acquisto che si ha a disposizione. Allo stesso tempo, il consumo del tipico carburante per il riscaldamento, il gasolio, è sceso di ben sedici punti percentuali.

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Azioni RIM sotto i 10 dollari

 Le azioni della società Research in motion, produttrice degli smartphone Blackberry, sono calate al di sotto dei 10 dollari. Una valutazione che non veniva riscontrata da più di 8 anni, e che è figlia delle deludenti notizie che si stanno affacciando sul fronte consuntivo e previsionale.

In particolare, la società ha stimato che il quarto trimestre fiscale si chiuderà con un fatturato in flessione di almeno il 26 per cento a quota 3,64 miliardi di dollari, mentre i profitti netti dovrebbero addirittura crollare del 72 per cento a 197,5 milioni di dollari. La società ha chiesto così una consulenza a JPMorgan e a Rbc Capital Markets per la revisione delle proprie attività e delle performance finanziarie, e intanto progetta potenziali riduzioni del personale, per una scelta che dovrebbe coinvolgere le 2 o – come sembra più probabile – le 3 mila persone.

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Cafè do Brasil acquisisce anche La Tazza d’Oro

 Il comparto del caffè italiano è interessato in queste ultime ore da una operazione davvero importante: Cafè do Brasil, azienda napoletana leader per quel che concerne questa specifica commercializzazione, ha infatti deciso di acquisire la cagliaritana La Tazza d’Oro. Come può essere interpretata una mossa del genere? Anzitutto, bisogna ricordare che il colosso partenopeo vanta la proprietà di due marchi commerciali di peso, vale a dire Kosè e Kimbo, quindi in questa maniera si cerca di espandere ulteriormente le attività a livello nazionale. D’altronde, l’esercizio finanziario del 2011 si è chiuso in maniera davvero brillante, tanto che i ricavi sono aumentati di ben 8,7 punti percentuali.

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Il manifatturiero italiano è ancora in affanno

 Il settore manifatturiero del nostro paese non riesce proprio a riprendersi dalla sua situazione critica: ormai sono ben dieci mesi consecutivi che il comparto in questione è protagonista di contrazioni su contrazioni, come successo appunto a maggio, il mese che si è concluso proprio ieri. In realtà, se proprio si vuole essere precisi, bisogna sottolineare come in questi ultimi trentuno giorni il dato ha fatto registrare un interessante recupero rispetto a quanto rilevato ad aprile, ma la soglia psicologica, cinquanta punti, è ancora troppo lontana. Tutte queste stime sono state estrapolate dall’ultima indagine compiuta da Markit, compagnia che si occupa di servizi relativi all’informazione finanziaria, e da Adaci (Associazione Italiana di Management degli Approvvigionamenti).

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Panasonic taglierà altri posti di lavoro

 Panasonic, uno dei principali produttori di TV al mondo, ha annunciato di voler dar seguito a nuove operazioni di ristrutturazione aziendale, che produrranno importanti tagli dei posti di lavoro. In particolare, la società giapponese – che avrebbe già ridotto il proprio organigramma di circa 36 mila unità – vorrebbe produrre nuovi snellimenti tra le fila dei propri dipendenti, seppur – attualmente – non siano disponibili stime precise sull’impatto della nuova azione industriale.

La società dovrebbe tuttavia ridurre i posti di lavoro dal proprio quartier generale: a subire gli effetti delle scelte delle compagine saranno pertanto i dipendenti delle sedi centrali, mentre minori dovrebbero essere gli impatti da parte di coloro che lavorano nelle unità di produzione, più penalizzati durante lo scorso anno fiscale.

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Stefano Goberti è il nuovo direttore finanziario di Saipem

 La scelta è ricaduta su Stefano Goberti: il riferimento non può che andare a Saipem, la spa che fa parte del gruppo Eni e che si occupa in prevalenza di servizi per il settore petrolifero, e al suo nuovo direttore finanziario, quello che in linguaggio anglosassone viene definito come il Chief Financial Officer. Nel dettaglio, si sta parlando dell’incarico che spetta al manager che è responsabile per la gestione generale delle attività finanziarie di una azienda. Ebbene, a San Donato Milanese era necessario sostituire Giulio Bozzini e la figura più idonea è stato proprio Goberti. Tra l’altro, quest’ultimo ha ricevuto anche la nomina come dirigente preposto alla redazione di quei documenti che hanno a che fare con la contabilità societaria, un ruolo che ha ricevuto il parere favorevole da parte del collegio sindacale.

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Le nuove tariffe predeterminate dei taxi romani

 Sono ben sette le tariffe di tipo predeterminato che il Comune di Roma ha deciso di introdurre in relazione ai propri taxi. Si tratta, nello specifico, dei prezzi che saranno sfruttati e usati per quel che concerne le tratte che collegano la Capitale agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino: non è una scelta casuale, ma si sta parlando dei percorsi maggiormente utili per i turisti e chi deve intraprendere un viaggio per via aerea. La proposta era giunta direttamente dall’assessorato alla Mobilità del municipio capitolino, la quale prevedeva proprio queste tariffe, dopo che già nei giorni scorsi si era parlato di novità in vista, con qualche polemica a condire il tutto. A quanto ammontano esattamente queste cifre?

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Barclays vende divisione tedesca a Deutsche Wohnen

 Barclays, uno dei principali istituti di credito dell’intero Regno Unito, ha accettato di vendere la propria divisione tedesca specializzata nel comparto immobiliare (Baubecon) alla Deutsche Wohnen. Secondo quanto sta emergendo in queste ore, l’intesa sarebbe valutata per un importo complessivo pari a 1,24 miliardi di euro. L’acquirente, terzo player per importanza nel settore residenziale, pagherà il controvalore in liquidità e in nuovi indebitamenti, come precisato da un comunicato stampa della società di Francoforte.

L’acquisizione è stata definita dalla Deutsche Wohnen quale una “opportunità molto interessante” per espandere la propria gestione immobiliare, con un incremento che dovrebbe essere vicino al 50%. Grazie all’espansione del patrimonio societario, la compagine tedesca si augura altresì di poter fronteggiare al meglio il reperimento di nuovi fondi da utilizzare nella gestione caratteristica.

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