Storica perdita per Nintendo

 Nintendo, big giapponese del mondo dei videogiochi, brand di riferimento (insieme a Sony e Microsoft) nel panorama delle console, ha chiuso l’anno fiscale 2011 – 2012 con una perdita da 43,2 miliardi di yen, pari a 533 milioni di dollari. L’anno fiscale che si concluderà il prossimo 31 marzo, ha prontamente dichiarato la compagnia giapponese, dovrebbe invece concludersi con utili intorno ai 20 miliardi di yen, pari a 246 milioni di dollari, invertendo così la tendenza negativa del periodo recentemente conclusosi (ad ogni modo, il dato sarebbe sempre inferiore ai 32 miliardi di yen frutto del consensus degli analisti).

L’ammontare dei profitti di Nintendo dipenderà fondamentalmente dal buon esito del business legato alle vendite dei propri videogame in tre dimensioni (target fissato in 18,5 milioni di unità vendute) e della propria console Wii (target a 10,5 milioni, comprensive della nuova versione U che dovrebbe sbarcare nei negozi entro la fine del 2012).

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Utile Samsung primo trimestre 2012

 Samsung ha chiuso il primo trimestre del nuovo anno con dati davvero positivi. Il conto economico periodale del gruppo coreano conferma pertanto l’ottimo stato di salute della gamma dei prodotti dell’aziende, che hanno permesso alla società di poter vantare uno storico (e, per certi versi, improbabile) soprasso nei confronti del big finlandese Nokia e, soprattutto, di Apple.

Nel primo trimestre del 2012, infatti, Samsung Electronics ha ottenuto un utile netto pari a 5.050 miliardi di won, pari a 3,37 miliardi di euro. La determinante fondamentale di questi risultati straordinari è riconducibile per gran parte al successo dei propri smartphone, e all’incredibile successo di alcune punte di diamante della propria gamma, come il Samsung Galaxy, in grado di fronteggiare ad armi pari concorrenti più o meno agguerriti.

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Fisco in soccorso di Goldman Sachs

 Goldman Sachs ha chiuso lo scorso anno con utile netto pari a 4 miliardi di sterline, a fronte dei quali sono stati versati 4 milioni di tasse. Una proporzione irrisoria rispetto alla redditività generata dai business di Goldman Sachs, che tuttavia cela una situazione perfettamente legittima e regolare, visto e considerato che alcune norme dell’ordinamento fiscale inglese permetterebbero alla filiale britannica della banca d’affari di poter differire oltre il 99% dell’imposta dovuta. Una evoluzione criticatissima dai labour, che l’hanno definita “moralmente ed eticamente sbagliata”.

Ma andiamo con ordine: Goldman Sachs International gestisce alcuni uffici a Londra dove lavorano quasi 6 mila persone. Nel 2011, per l’utile maturato in territorio di Sua Maestà, la banca dovrebbe pagare più di 420 milioni di sterline di imposte. Tuttavia, ha scelto di rinviare oltre il 99% dgli utili (418 milioni di sterline) al prossimo futuro, sfruttando una disposizione sancita dall’ordinamento fiscale britannico.

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Tutti i numeri del Salone del Risparmio 2012

 Il Salone del Risparmio si è chiuso da appena una settimana ed è dunque giunto il momento di fare qualche bilancio per capire di che evento si sia trattato: l’edizione 2012 di Milano ha beneficiato di numeri molto interessanti, con Assogestioni, l’associazione che ha organizzato l’intera manifestazione che può a ragione gongolare. La collaborazione di altri enti che sono attivi nell’ambito del risparmio gestito ha consentito questo successo, visto che si è assistito a numerosi confronti tra i professionisti del settore con gli esperti di mercato, ma anche con i rappresentanti delle varie istituzioni, dell’accademia e dei media che hanno seguito in maniera accurata le varie tappe e giornate.

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A maggio cinque incontri sui Cfd organizzati da Ig Markets

 Ig Markets, è il nome della principale società del nostro paese che è attiva nell’ambito dei Cfd (acronimo che sta a indicare i Contract For Difference) su titoli azionari, indici e altri strumenti: ora questo stesso nome sarà associato a un road show molto interessante che si terrà nel corso del prossimo mese di maggio, vale a dire la nuova edizione del Cfd Tour, l’occasione più propizia per saperne di più sul trading online e questi specifici prodotti finanziari. I corsi formativi saranno necessari, infatti, per approfondire argomenti di un certo peso, in particolare la conoscenza dei trend di mercato, l’analisi dei segnali operativi e l’approfondimento dell’analisi tecnica.

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Andamento capitalizzazione Nokia

 Tra utili che non balzano e smartphone che non riescono ad ottenere il giusto successo commerciale, il futuro a breve termine della compagnia finlandese Nokia rischia di tingersi di colori sempre più bui. Dopo aver chiuso la giornata di mercoledì scorso bruciando sul terreno dei mercati regolamentati il 14% del proprio valore, e con una capitalizzazione precipitata a 12 miliardi di euro, la società di Helsinki ha continua a perdere ulteriormente terreno, per poi recuperare parzialmente nelle sessioni successive.

A pesare sull’andamento societario, alcuni risultati commerciali inferiori alle attese. Il nostro riferimento è principalmente per il Lumia, lo smartphone sorto grazie alla partnership con Microsoft, che nelle intese della compagine avrebbe dovuto permettere non solamente un rimbalzo delle proprie vendite nel settore, ma addirittura la generazione di qualche significativo fastidio ad Apple & co.

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Tim Cook il CEO più pagato al mondo

 Dall’analisi effettuata della società Equilar, Tim Cook è risultato l’amministratore delegato più pagato al mondo, con una remunerazione (invidiabile) complessiva pari a 378 milioni di dollari. Inclusi i 900 mila dollari di retribuzione base, circa 16 mila dollari di benefit e bonus vari per 900 mila dollari, andrebbero infatti aggiunti ben 376,2 milioni di dollari ricevute in azioni che, stando ai più recenti valori di mercato, lieviterebbero a quota 634 milioni.

Si tratta, in evidenza di cifre davvero da “capogiro” che confermano il primato di Tim Cook tra i vertici delle aziende statunitensi e mondiali. Ma non è tutto: stando al New York Times, infatti, il CEO di Apple incasserebbe intorno ai 700 dollari al minuto, consolidando un ritmo di introito davvero inegaugliabile sia sul campo dell’amministrazione sia pubblica che privata.

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Quixa affida le assicurazioni al canale mobile

 Quixa, la compagnia assicurativa milanese che è diretta dal colosso del settore Axa, ha deciso di venire incontro alle esigenze sempre più moderne della clientela: bisogna infatti ricordare che si sta parlando di una società che opera in prevalenza online, quindi non ci si deve stupire più di tanto se l’ultima proposta che è giunta in questo senso permette di acquistare l’assicurazione in mobilità. Si tratta di M-site.quixa.it, un sito mobile che consente tutto questo e che potrà risultare molto utile in futuro. In effetti, Quixa ha ben compreso come il canale mobile sia cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni, tanto che attuale rappresenta il 5% degli accessi totali al proprio portale. Questo ulteriore sito viene messo a disposizione di tutti quei clienti che hanno intenzionare di acquisire la loro polizza auto in maniera comoda e veloce dallo smartphone, una frontiera sempre più battuta.

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Giornale Partito Comunista cinese in Borsa

 Ha preso ufficialmente il via il roadshow che porterà alla quotazione dell’organo ufficiale del Partito Comunista cinese. Stando ai suoi iniziatori, l’offerta pubblica iniziale traghetterà sui mercati finanziari regolamentati oltre 69 milioni di azioni, utili per ottenere un introito auspicato di 65 milioni di euro, da utilizzarsi per supportare lo sviluppo delle operazioni del quotidiano del Popolo, e – in particolar modo – il miglioramento della piattaforma tecnologica.

Con l’Ipo del giornale del Partito Comunista cinese si chiude così, in maniera definitiva, un’epoca storica. Come i suoi lettori avevano potuto notare, l’orbita del giornale aveva da tempo assunto una rotta sicuramente differente da quella, maggiormente rigida, degli scorsi decenni. Nessuno tuttavia, pochi anni fa, avrebbe scommesso che il “baluardo” del comunismo del più grande Paese asiatico potesse optare per una virata diretta sulle piazze finanziarie.

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Apple punta a 1.000 dollari per azione

 La corsa di Apple verso una nuova capitalizzazione record non sembra volersi arrestare. Secondo quanto affermato da due analisti della Pieper Jaffray Cos e della Topeka Capital Markets, le azioni della società sono oramai in lizza per arrivare a superare la straordinaria soglia dei 1.000 dollari per azione, permettendo così alla società produttrice degli iPhone di potersi candidare ad essere la prima società a tagliare il traguardo del trilione di dollari di capitalizzazione di mercato.

Apple, intanto, già società con il maggior valore di mercato al mondo, si è già lasciata abbondantemente alle spalle la soglia di capitalizzazione di 600 dollari, aggirandosi ora intorno ai 635 dollari. La nuova spinta dovrebbe essere conferita dall’incremento della domanda per l’iPhone e per l’iPad, oramai due best seller consolidati, grazie anche alla maggior penetrazione cinese, e dal potenziale debutto di un nuovo prodotto televisivo.

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