Nomisma smentisce la doppia velocità nei prezzi dei carburanti

 Nomisma, la società consulenza fondata nel 1981 e attiva nell’ambito dell’economia applicata, ha provveduto a esaminare anche il settore dei carburanti: in particolare, secondo gli studi effettuati a Bologna è emerso come non esista affatto una doppia velocità per quel che riguarda le tariffe di benzina e gasolio. Che cosa vuol dire tutto questo? Tutto dipende dal collegamento che esiste tra le quotazioni a livello globale e i prezzi alla pompa, oltre a quello che percepiscono i consumatori e gli automobilisti. La ricerca in questione è stata condotta dalla divisione Energia di Nomisma, la quale ha smentito la doppia velocità, ma allo stesso tempo ha messo in luce come la tassazione sui carburanti sia difficilmente sopportabile, tanto che il prezzo medio di benzina e gasolio del nostro paes risulta essere il più alto del continente europeo.

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S&P indica la via di uscita dalla crisi

 Standard & Poor’s ha diramato alcune importanti considerazioni su quanto potrebbe accadere in caso di mancato apporto di nuovi capitali alla finanza internazionale, prevedendo uno scenario estremamente negativo se nel corso dei prossimi quattro anni non arriveranno almeno 46 trilioni di dollari, di cui 30 per rifinanziare i bond in scadenza e i prestiti erogati nel periodo pre crisi, e 13-16 trilioni di finanziamento della crescita.

Secondo l’agenzia di rating, pertanto, il peggio della crisi finanziaria potrebbe non essere ancora alle spalle, anzi. Entro i prossimi quattro anni la tanto temuta tempesta perfetta sui mercati finanziari potrebbe realmente avverarsi, spazzando via ogni minima certezza. A meno che, ovviamente, non si intervenga con l’unica cura che Standard & Poor’s riesce a delineare: nuovi capitali, ripatrimonializzazione delle banche, crescita economica USA e in Eurozona.

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Inail: prorogati i benefici per l’esposizione all’amianto

 Tutti conoscono purtroppo la nocività e la pericolosità dell’amianto come minerale: è proprio per questo motivo che l’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) ha adottato un apposito provvedimento, prorogando dal punto di vista temporale quelli che sono i benefici relativi all’esposizione a cui si sta facendo riferimento. In effetti, le pensioni che sono state liquidate con delle misure adottate fino allo scorso 28 febbraio dovevano essere confermate da questo punto di vista e in effetti rimarranno ancora valide ed efficaci. La circolare in questione è la numero 61 per la precisione. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che questa novità è stata espressamente prevista dal cosiddetto Decreto Milleproroghe: il secondo comma-undecies dell’articolo 6 stabilisce in maniera chiara i provvedimenti di cui si sta parlando, ragione per la quale la salvaguardia del diritto alle prestazioni pensionistiche che sono state liquidate con il riconoscimento dell’agevolazione prevista per i lavori svolti in tale maniera.

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Per Safilo si concretizzano mille nuovi esuberi

 Sono tempi davvero duri quelli che sta vivendo Safilo, azienda padovana nota per la sua produzione e distribuzione di occhiali da vista: la compagnia veneta si sta infatti apprestando a rendere concreti altri mille esuberi, un numero che fa paura soprattutto se si aggiunge agli altri 518 che sono stati dichiarati qualche mese fa per quel che concerne gli stabilimenti presenti in Friuli. Per molti dipendenti vi sarà dunque la mobilità, come è emerso chiaramente dall’ultimo meeting che ha visto coinvolti Roberto Vedovotto, ad del gruppo, e i sindacati. Il motivo per una scelta simile e tanto dolorosa è presto detto, in effetti le difficoltà economiche e produttive che sono vissute ogni giorno si sono inasprite con la perdita della licenza Armani, visto che quest’ultima è finita nelle mani di Luxottica.

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Risparmi Germania

 La crisi economica finanziaria di inizio decennio (e fine della scorsa decade) non ha colpito tutti in ugual modo. A dimostrarlo è, ulteriormente, un recente studio della Bank of Scotland, secondo cui in Germania il numero delle famiglie che riescono a risparmiare qualcosa alla fine del mese sarebbe addirittura in aumento. La percentuale di coloro che al 30 o al 31 del mese hanno chiuso il mese in surplus sarebbe infatti salita al 57%, contro il 52% di un anno fa.

A ciò si aggiunga, sempre secondo la ricerca della Bank of Scotland, che un terzo di coloro che sono stati intervistati dagli analisti riesce a risparmiare in modo occasionale (33%, contro il 31% di un anno fa), mentre coloro che non riescono a risparmiare sono scesi al 9%, contro il 17% di un anno fa.

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Movimento Consumatori: lo Stato saldi i debiti con le imprese

 Dal Movimento Consumatori è giunta una indicazione piuttosto precisa nei confronti del governo: secondo il presidente dell’associazione, Lorenzo Miozzi, si stanno pagando ora le gravi conseguenze per i ritardi che si sono verificati nei versamenti per piccole e grandi transazioni finanziarie, quindi non ci si deve stupire più di tanto se la liquidità attuale è in una situazione critica e deve essere ritenuta una delle responsabili principali della crisi. Lo stesso Miozzi ha quindi invitato l’esecutivo Monti a provvedere finalmente allo sblocco dei crediti in questione, in modo da fornire un contributo più che adeguato per quel che riguarda il rilancio dell’economia italiana. Quali sono stati gli altri riferimenti importanti di questo discorso?

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Cibus 2012: in crescita il Made in Italy alimentare nel mondo

 La crisi finanziaria internazionale è un dato di fatto da diversi mesi, ma il nostro Made in Italy riesce ancora a resistere a questa violenta burrasca: in particolare, il comparto alimentare è in grado di crescere a livello mondiale, con le importazioni che hanno cominciato a riguardare paesi come il Brasile e la Russia, tra le due economie maggiormente in rampa di lancio. La constatazione è giunta direttamente dalla sedicesima edizione del “Salone Internazionale dell’alimentare italiano”, il cosiddetto Cibus. L’apertura ufficiale si è avuta ieri nella città di Parma, mentre la conclusione è prevista tra due giorni esatti. Volendo essere ancora più precisi, bisogna sottolineare come in territorio brasiliano vi sia stato un incremento importante dei consumi di pasta, formaggi, pizza e salumi nei vari ristoranti, mentre la Russia ha focalizzato la propria attenzione sul Belpaese in quanto deve all’import ben il 40% dell’intero fabbisogno di cibo.

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Adoc: in aumento i principali prezzi delle spiagge

 Neanche un semplicemente spostamento in spiaggia per godersi un po’ di mare si salverà dai continui rincari che stanno interessando l’Italia: la conferma è giunta direttamente dall’ultima analisi condotta dall’Adoc (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori), la quale ha voluto capire quali saranno i costi di una giornata al mare in questo 2012. Ebbene, i risultati non sono certo incoraggianti. Entrando maggiormente nel dettaglio, si scopre che la crisi economica non ha infatti impedito all’acqua marina di diventare ancora più salata, molto più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In pratica, l’indagine dell’associazione dei consumatori si è focalizzata su una famiglia composta da quattro persone: il nucleo appena descritto sarà costretto a pagare in media ben cento euro, una somma che rappresenta un incremento di 2,3 punti percentuali rispetto a quanto calcolato nel 2011.

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Brusco calo nel 2012 per gli acquisti dei fiori

 Come recita Massimo Ranieri nella celebre “Rose rosse”, i fiori sanno parlare di noi, ma chissà se questa canzone potrebbe essere attuale anche al giorno d’oggi: in effetti, la crisi finanziaria è riuscita a stritolare qualsiasi settore ed è arrivata perfino a provocare la contrazione degli acquisti di fiori. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, queste compere sono calate di ben cinque punti percentuali nel corso del 2012, un declino che si ottiene dal confronto con lo stesso periodo dello scorso anno. I dati in questione sono stati messi in luce dalla Coldiretti, la quale ha voluto capire come si sono evolute le vendite di fiori e piante nel nostro paese, prendendo spunto dalle rilevazioni dell’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo) per quel che riguarda i mesi di gennaio e febbraio.

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Nel 2011 forte aumento delle rimesse degli immigrati in Italia

 Il 2011 è stato caratterizzato da un totale molto interessante per quel che riguarda le rimesse degli immigrati che vivono nel nostro paese: l’importo in questione ammonta infatti a 7,4 miliardi di euro, una somma che è risultata in aumento di ben 12,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente (circa sei miliardi di euro per la precisione). Le rimesse sono da sempre una componente essenziale della bilancia commerciale e in questo caso hanno addirittura rappresentato quasi mezzo punto percentuale del nostro prodotto interno lordo. Volendo essere ancora più precisi, c’è da sottolineare come l’invio pro-capite di ogni immigrato è stato di circa 1.618 euro l’anno, con il continente asiatico che l’ha fatta da padrona.

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